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Cronaca

"Melissa era una di noi, anche lei pensava al suo futuro"

"Mi chiamo Francesco, sono un insegnante. Sono qui per esprimere la mia rabbia perchè la scuola è stata colpita". Inizia così lo sfogo di uno dei 150 cittadini presenti sotto il loggiato del comune

“Mi chiamo Francesco, sono un insegnante. Sono qui per esprimere la mia rabbia perchè la scuola è stata colpita”. Inizia così lo sfogo di uno dei 150 cittadini presenti sotto il loggiato del comune. Vicino ai suoi piedi c'era uno striscione: “Melissa Cesena non ti scorderà”. Il presidio in memoria dell'attentato di sabato a Brindisi che ha indignato tutta Italia, è stato fatto nel giorno del funerale della sedicenne uccisa davanti scuola da una mano assassina e, per ora, ignota.

Erano le 14 circa quando l'assessore Baredi ha dato il via al presidio con un minuto di silenzio. Ha poi ringraziato i dirigenti scolastici e i sindacati per aver contattato l'amministrazione e aver partecipato all'iniziativa. “E' troppo grande il bisogno di rispondere a un gesto ignobile e barbaro – ha detto -. La mano che si è macchiata ha colpito per la prima volta la scuola e siamo qui proprio per dire che la scuola non si tocca”.

Ha poi letto la lettera firmata dal ministro Profumo che ha giurato di fare tutto per assicurare il colpevole alla giustizia. Dietro lo striscione riportato in foto c'erano i sindaci di Cesena, Longiano, San Mauro e Mercato Saraceno. Non c'erano bandiere di partiti, ma solo quelle dei sindacati. Diversi gli studenti universitari; “siamo qui per solidarietà, per dire che siamo indignati da quanto accaduto e per esprimere solidarietà ai familiari” ha detto Fabio di 23 anni anche lui studente.

Presidio in memoria di Melissa

Melissa era una di noi, aveva sogni come li abbiamo noi, pensava al suo futuro – continua il ragazzo – e essere qui oggi è il minimo che possiamo fare visto che siamo stati alle superiori anche noi. Ho provato tanta rabbia quando ho saputo cosa è successo, è una cosa immonda, cosa si voleva colpire? Per mettere paura a chi?”.

Tra i presenti c'era anche una delegazione del gruppo della legalità cesenate costituito da Arci Cesena, Spi-CGIL Cesena e Libera Forlì-Cesena. “Ci stringiamo ai parenti  - si legge in una nota - e agli amici della giovane vittima, sperando che i ragazzi feriti possano riprendersi al più presto. Auspichiamo che gli inquirenti individuino i responsabili nel più breve tempo possibile e facciano piena luce sulla dinamica e le finalità dell’atto. Esprimiamo la massima vicinanza a tutti i cittadini di Brindisi che stanno vivendo momenti così tragici”.

Un contributo è giunto anche dal Centro Pace di Cesena, aall'Associazione Terra del Fuoco Adriatica e dalle Associazioni Studentesche A.St.I.C.e., My.s.t.a. e Analysis. Tutte le associazioni esprimono “grande sconcerto per il terribile attentato di Brindisi, ancora più grave perché condotto contro giovani inermi”. Da segnalare che, nonostante l'iniziativa sia stata sposate dagli istituti superiori, erano pochi gli studenti che hanno partecipato.
 

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