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Cronaca

Il Pdl sui nuovi incarichi al Bufalini. "E' una scelta politica"

Il parere: "A Cesena ci sono le competenze professionali e le attrezzature per completare in pochi anni una struttura efficace ed efficiente"

"È stato nominato il nuovo direttore della cardiologia dell'Ospedale Bufalini. Ci complimentiamo innanzitutto con il nuovo primario per il brillante risultato ottenuto e per il ragguardevole curriculum professionale" esordisce il Pdl in una nota. "Non facciamo questione di persone - continuano -, ma riteniamo che questa scelta tecnica sia in realtà una scelta di politica sanitaria mascherata che non fa gli interessi dei cittadini, e che va verso la fusione delle aziende di Cesena e Forlì".

"Perché? Perché quello di cui hanno bisogno i cittadini di Cesena non è solo un rinnovato ambulatorio di Cardiologia, - si legge - ma una cardiologia del futuro, e il futuro è nell'angioplastica e nell'emodinamica. Il direttore nominato non ha queste competenze, ne ha altre che sono pure importanti, ma non è questo quello di cui il nostro territorio ha bisogno".

"Una scelta politica, - sottolineano - accettabile alcuni anni fa ma oggi assurda, ha deciso che  l'angioplastica coronarica fosse presente solo a Forlì e a Rimini, e così i nostri pazienti infartuati devono correre in ambulanza di qua o di là per sopravvivere o limitare i danni causati al loro cuore dagli infarti, che sono sempre più frequenti".

"E questo nonostante a Cesena ci siano le competenze professionali e le attrezzature per completare in pochi anni una struttura efficace ed efficiente, - continua il Pdl - che con questa scelta non sarà mai più realizzata. Che senso ha dire di essere contro la fusione e poi nei fatti renderla inevitabile? Nel silenzio più totale,  chi governa la città, che crede forse che la Cardiologia sia fatta da elettrocardiogrammi e poco più (e che fra l'altro, appena insediato, ha promesso di risolvere il problema delle liste d'attesa per gli esami specialistici, e del Pronto Soccorso, con i risultati che tutti vediamo), continua a procedere un passo dopo l'altro verso la sudditanza professionale e tecnologica nei confronti di Forlì".

"Ma questa scelta - concludono -  non è un evento marginale come la chiusura di Malattie Infettive, questo è un passo decisivo, come lo è stato negli anni scorsi la creazione di cinque chirurgie a Forlì, mentre a Cesena oggi, con un recente pensionamento, è scomparsa una delle due chirurgie ed è diminuito il numero dei chirurghi. Il sindaco, il responsabile ultimo della salute dei suoi cittadini, o parla al vento, dice una cosa e ne fa un'altra, o peggio ancora si lascia trascinare dagli eventi. I cittadini si devono rendere conto oggi di quanto accade, oggi, perché domani sarà troppo tardi".

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