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Cronaca Via Luigi Sostegni, 15

Omicidio Urbini, la vicina intercettata: "Scappo, ho lasciato tracce"

«Sto scappando perchè in quella casa ci sono le mie impronte dappertutto». Queste le parole che incastrano la vicina di casa di Wally Urbini

«Sto scappando perchè in quella casa ci sono le mie impronte dappertutto». Queste le parole intercettate dagli uomini della squadra mobile. A parlare al telefono è la vicina di casa di Wally Urbini. Nella giornata di domenica, i familiari, allarmati dall'improvvisa scomparsa della donna, hanno allertato la polizia che ha raggiunto la signora, una donna di origini marocchine di circa 50 anni, sulla via per l'aeroporto di Bologna. In valigia avrebbe degli abiti dell'anziana assassinata.

Omicidio Urbini, le immagini della conferenza stampa

IL SACCO DELLA SPAZZATURA PIENO DI EFFETTI DI WALLY. Insomma, per gli inquirenti c'è un nome per riempire la casella del misterioso killer di Wally Urbini, uccisa a Cesena in via Sostegni 15 mercoledì 22 febbraio, un omicidio che da diversi giorni tiene la città di Cesena col fiato sospeso. Ed è quello della vicina di casa. Altro elemento che ha fatto scattare il fermo di polizia in quanto grave indizio di colpevolezza è stato un sacco della spazzatura che la donna ha consegnato ad una parente affinché se ne sbarazzasse. Il materiale è stato rinvenuto dalle forze dell'ordine. All'interno i vestiti sottratti in casa dell'anziana, le fedi e il borsello con i soldi mancanti. In alcuni vestiti c'erano le iniziali della donna. Erano state cucite durante la permanenza dell'anziana al Don Baronio.

LE CONTRADDIZIONI DELL'INDIZIATA NUMERO UNO. Dopo novanta ore di indagini spunta il primo fermo da parte della Squadra Mobile di Forlì coordinata dal dottor Claudio Cagnini. Gli investigatori infatti ritengono di avere gravi indizi di colpevolezza a carico della vicina di casa dell'anziana che è l'indiziata numero uno. La Squadra Mobile non ha diffuso ufficialmente il nome, nonostante si tratti di un reato gravissimo, quello di cui è accusata: l'omicidio volontario. A tradirla ci sono soprattutto alcuni elementi. Il primo è frutto delle intercettazioni telefoniche e ambientali predisposte dagli inquirenti. La donna, durante gli interrogatori, ha detto più volte di non essere entrata nell'abitazione della donna in quei giorni se non alla mattina, quando è stato scoperto il corpo. Per gli investigatori è impossibile che la donna avesse lasciato impronte dappertutto come comunicato dalla vicina al telefono.

VOLO PRENOTATO PRIMA DELL'OMICIDIO. Poi la signora, originaria del Marocco, di circa 50 anni, ha “ordinato” a una parente di sbarazzarsi di un sacco. Il reperto è stato individuato dalla polizia in un cassonetto di Cesena, al proprio interno c'erano abiti di Wally, le fedi scomparse e anche un borsello privato degli 86 euro che avrebbero dovuto essere al proprio interno. In alcuni vestiti c'erano le iniziali della donna. Erano state cucite durante la permanenza dell'anziana al Don Baronio. Infine la donna è stata fermata sulla strada per l'aeroporto di Bologna. Infatti alcuni giorni prima del delitto aveva prenotato un volo Bologna-Casablanca.

IN VALIGIA GLI ABITI DELL'ANZIANA. Aveva detto, sia alle forze dell'ordine che ai familiari, che non sarebbe partita proprio per mettersi a disposizione degli inquirenti. Ma nella giornata di domenica, i familiari, allarmati dall'improvvisa scomparsa della donna, hanno allertato la polizia che ha raggiunto la signora di origini marocchine sulla via per l'aeroporto di Bologna. In valigia aveva degli abiti e degli oggetti, tra cui orecchini, una spilla d'oro e un misuratore della pressione, dell'anziana assassinata. Altro elemento che ha fatto scattare il fermo di polizia in quanto grave indizio di colpevolezza.

IL MOVENTE. Cosa può aver scatenato un omicidio? La risposta al quesito è ancora al vaglio degli investigatori, la donna intanto si è avvalsa della facoltà di non rispondere. E' possibile fare solo delle ipotesi. La donna pare soffrisse di depressione e aveva quella che è stata definita una «smania ossessiva» per l'ostentare un benessere economico soprattutto in patria. Per questo usava far ritorno in Marocco con valigie cariche di vestiti o oggetti.

Secondo la polizia, l'ipotesi principale è quella che la vicina avesse chiesto un prestito di un centinaio di euro a Wally, ma lei ha negato forse perchè non li aveva. A questo punto non è chiaro se la donna si sia introdotta in casa appropriandosi di un mazzo di chiavi lasciato vicino all'uscio di casa Urbini, cosa plausibile visto che tra le due c'era un rapporto di conoscenza reciproco.

In pratica Wally sarebbe stata soffocata perchè scoperta durante un furto nella propria abitazione. Un furto di pochi euro e qualche oggetto. Per lo svolgimento delle indagini è stata fondamentale la collaborazione della famiglia della vicina di casa. E' una donna sulla cinquantina che è in Italia da circa vent'anni e che ha sempre lavorato spesso come badante di anziani.

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