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Cronaca

"Io ti vedo così": una mostra fotografica dedicata alle ipovisioni e non visioni

La mostra è stata ideata a partire da un lavoro svolto all’interno del Gruppo di sostegno mensile del Centro Ipovisione dell’unità operativa Oculistica di Cesena

L’ipovisione è una grave compromissione della capacità visiva, bilaterale e irreversibile, che limita l’autonomia della persona. Può manifestarsi precocemente dalla nascita o in età infantile, oppure comparire in età adulta o nell’anzianità, per cause diverse: in seguito a malattie di natura genetica o metabolica, a malattie proprie dell’occhio e della sua struttura (retinite pigmentosa, maculopatia, glaucoma, grave miopia e altro), oppure come conseguenza di traumi, tumori o esiti di interventi chirurgici oculari o cerebrali.

A questa condizione di disabilità, che mina fortemente l’identità individuale delle persone colpite, costrette a rimettere in discussione la propria identità e le proprie relazioni affettive e sociali, ma le cui conseguenze sono spesso sconosciute o sottovalutate, è dedicata la mostra “Io ti vedo così”, allestita fino al 15 maggio nel Tunnel della Piastra Servizi dell’Ospedale Bufalini di Cesena.

La mostra, promossa dal Centro Regionale di Ipovisione del reparrto di Oculistica dell’Ospedale Bufalini di Cesena e dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UICI) di Forlì-Cesena, con il patrocinio della Provincia di Forlì-Cesena e del Comune di Cesena, è un percorso itinerante su ipo-visioni e non-visioni curato dall’artista Beatrice Pavasini, esperta in progetti sulla relazione fra il vedere e la fotografia.

La mostra è stata ideata a partire da un lavoro svolto all’interno del Gruppo di sostegno mensile del Centro Ipovisione dell’unità operativa Oculistica di Cesena, rivolto ai pazienti ipovedenti e ai loro familiari e dedicato all’approfondimento e alla gestione dei problemi che una persona con grave deficit visivo incontra nella quotidianità, attraverso sedute riabilitative  e di ascolto e  incontri con esperti e operatori di settore.

Una parte del lavoro del gruppo ha l’obiettivo di far conoscere alle persone normo-vedenti come un soggetto ipo-vedente percepisce il mondo che lo circonda: una delle idee emerse è stata quella di realizzare delle sagome di figura umana, a grandezza naturale, su cui imprimere delle fotografie di persone, modificate in maniera tale da riprodurre la qualità di visione caratteristica. Da qui è nata l’idea della mostra, che - in collaborazione con la sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti - ha visto il coinvolgimento dei membri del gruppo di sostegno, che si sono prestati per raccontare la loro esperienza e il loro vissuto di ipovedenti.

Osservando tali sagome, le persone normo-vedenti possono vedere il mondo nello stesso modo di una persona affetta da disabilità visiva grave e , per un momento, immedesimarsi in quella condizione. Il grave deficit visivo, infatti, obbliga la persona a una profonda riorganizzazione non solo della propria vita quotidiana e pratica, ma anche di se stessa, della propria identità, della propria vita di relazione, del proprio ruolo, all’interno della famiglia, della coppia, della società in genere.

Come comportarsi con una persona ipovedente o non vedente - Quando si incontra un bastone bianco, un occhiale strano, un berretto abbassato sugli occhi, una bicicletta a mano, ricorda che dietro, sotto, accanto, ci potrebbe essere una persona ipovedente o non vedente, che non vede, ma sente. Non smettere di parlare quando si avvicina: gli togli fondamentali punti di riferimento sonori; al contrario, fatti sentire. Se la conosci, salutala per primo ovvero fatti riconoscere: la memoria dell’ipovedente e del non vedente è più sonora che visiva e riconosce le persone dalle loro voci.

Non stupirti se la vedi muoversi con tranquillità evitando gli ostacoli, salendo e scendendo dal marciapiede con sicurezza e via così: i luoghi abitualmente frequentati non hanno segreti, sono mappati mentalmente tombino per tombino; pali della luce, cassonetti e auto parcheggiate, se nel posto giusto, non hanno segreti. Ma un metro più in là, è una selva oscura dove qualunque via è smarrita…

Il Centro Regionale di Ipovisione dell’Ospedale Bufalini di Cesena - E’ una struttura specializzata che si occupa di pazienti con gravi minorazioni visive non correggibili con comuni occhiali e non curabili con terapia medica o chirurgica, deputata alla loro riabilitazione visiva, psicologica e sociale. Dal 2001 è attivo presso il reparto di Oculistica dell’Ospedale Bufalini e con il suo servizio va a completare l’offerta terapeutica diretta ai pazienti affetti da problemi oculistici che afferiscono alla struttura cesenate. Il Centro ha visto crescere e affermarsi un’equipe di professionisti che dal 2004 al 2013 ha seguito 830 persone, per un totale di 6530 prestazioni.

L’equipe, inizialmente composta da oculista, ortottista e infermiere professionale, negli anni si è arricchita di nuove figure professionali (psicologo, assistente sociale, istruttore di orientamento e mobilità) che hanno reso possibile, nel 2004, il riconoscimento della struttura cesenate come uno dei Centri di riferimento regionale per la riabilitazione visiva.

Fiore all’occhiello del Centro è il Gruppo di sostegno mensile, che dal 2008 vede protagonisti i pazienti ipovedenti afferenti alla struttura cesenate e i loro familiari, che con il coordinamento degli operatori dell’equipe, seguono incontri, sedute di ascolto e di sostegno e iniziative realizzate in collaborazione con la sezione locale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. L’obiettivo è condividere le esperienze vissute in un clima informale, aiutarsi a vicenda per superare problemi comuni e vivere più serenamente le difficoltà di ogni giorno.

Gli operatori del Centro di Ipovisione in questi anni hanno costituito una rete di assistenza per i pazienti con grave deficit visivo che vede il coinvolgimento del Servizio Assistenza Protesica e dell’Area Disabili dell’Ospedale Bufalini di Cesena e della sezione locale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti.

Il reparto di Oculistica dell’ospedale Bufalini di Cesena - Con una media annua di 9000 visite e 2400 interventi di chirurgia della cornea, vitreo-retinici e della cataratta (1700) eseguiti in regime ambulatoriale, l’unità operativa Oculistica dell’ospedale Bufalini di Cesena lavora a pieno ritmo, con punte di eccellenza. Il reparto, ora guidato dal dottor Michele Ziosi in sostituzione del dottor Giovanni Pirazzoli oggi in pensione, è dotato di moderne attrezzature di diagnostica strumentale e si avvale delle tecnologie chirurgiche più avanzate.

Per la diagnosi di patologie retiniche, infatti, il reparto è dotato di un moderno angiografo digitalizzato e di un tomografo ottico ad alta risoluzione per lo studio dei tessuti della retina. Vengono effettuati interventi per il trattamento e la cura del glaucoma con una tecnica mini-invasiva, la cosiddetta “sclerectomia profonda”, mentre per il trattamento della degenerazione maculare senile complicata e per l’edema maculare diabetico vengono effettuate ogni anno circa 400 iniezioni intraoculari.

La chirurgia vitreo retinica viene effettuata attraverso fori sempre più piccoli e l’intervento di cataratta si avvale di apparecchiature di ultima generazione (microincisione coassiale). Un moderno laser ad eccimeri provvede alla correzione dei difetti della vista (miopia, ipermetropia, astigmatismo).

L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti:chi è e che cosa fa - L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS (UICI), fondata nel 1920, è un ente morale di natura associativa con personalità giuridica di diritto privato, a cui per legge spetta la rappresentanza e la tutela degli interessi morali e materiali dei non vedenti. In particolare l’Unione: favorisce la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali dei ciechi, la loro equiparazione sociale e l’integrazione in ogni ambito della vita civile, con particolare riferimento all’integrazione scolastica, alla formazione culturale, all’istruzione professionale, al collocamento lavorativo, all’assistenza rivolta ai pluriminorati, agli anziani ed a quelli in situazione di particolare emarginazione sociale, all’attività ricreativa e fisico-sportiva.

Inoltre si occupa anche della prevenzione attraverso la Sezione Italiana dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità. In particolare, la mostra “Io Ti vedo così” rappresenta per la sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti una importante occasione per far conoscere la realtà dei ciechi e degli ipovedenti, che, purtroppo, ancora oggi, sono oggetto di gravi pregiudizi da parte dei cittadini proprio a causa della mancanza di conoscenze. I volontari dell’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti saranno presenti per informazioni nei seguenti giorni ed orari: 28/3 dalle 15 alle 17; 2/4 dalle 10 alle 12; 10/4 dalle 10 alle 12;15/4 dalle 11 alle 13; 28/4 dalle 15 alle 17; 6/5 dalle 9.30 alle 11.30. 

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