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Cronaca

La Malatesta Novello spinge l'acceleratore della chirurgia

La Malatesta Novello potenzia il suo Raggruppamento Chirurgico introducendo la metodica laparoscopica nel trattamento chirurgico delle neoplasie

La Casa di Cura Malatesta Novello potenzia il suo raggruppamento chirurgico grazie alla collaborazione con un nuovo professionista, che da metà novembre prende servizio alla clinica privata. Il dottor Davide Guglielminetti, specializzato in chirurgia generale e toracica con indirizzo laparoscopico, introdurrà questa metodica nel trattamento della patologia oncologica, in particolare del colon.

Ciò  significa che l’approccio laparoscopico oltre che nei “classici” interventi già eseguiti alla casa di cura  (ad esempio malattie delle vie biliari, polipi, interventi ginecologici), verrà utilizzato anche nella chirurgia oncologica. Il dottor Guglielminetti proviene dalla sanità pubblica, in anni recenti è stato Responsabile della Struttura semplice di Chirurgia Specialistica Gastroenterologica presso il Dipartimento di Chirurgia Generale all’Ospedale di Ravenna.

Con l’inizio della sua attività professionale alla Casa di Cura Malatesta Novello si apre un nuovo capitolo, con la possibilità di effettuare interventi chirurgici di maggiore complessità.

La chirurgia laparoscopica è una tecnica chirurgica ormai abituale, utilizzata già da tempo anche alla Malatesta Novello e consente di eseguire interventi senza la necessità delle classiche incisioni come nella chirurgia tradizionale. Si  avvale infatti di un accesso chirurgico poco invasivo alla cavità addominale,  grazie ad apparati e strumenti tecnologici sofisticati e può essere considerata la più consistente rivoluzione in campo chirurgico degli ultimi 20 anni.

Il chirurgo opera utilizzando strumenti ottici ed operativi introdotti attraverso piccole incisioni nella parete addominale, non più con le mani “all'interno del corpo" del paziente, ma guardando un monitor, dove l'immagine intraddominale è molto ben definita, di dimensioni maggiori rispetto alla realtà. I principali vantaggi sono legati al minor trauma chirurgico ed al minor dolore post-operatorio. L’assenza di estensione delle cicatrici chirurgiche, il ridotto rischio di contaminazione ed infezione delle ferite sono altri indubbi vantaggi della laparoscopia, insieme ad una più rapida ripresa delle attività usuali e alla degenza più breve.

La novità  per la Malatesta Novello consiste nel fatto che verranno effettuati interventi chirurgici con metodica laparoscopica  anche per curare i casi di tumori colonrettali, quindi anche in presenza di neoplasie.

“La tecnica laparoscopica  - precisa il dottor Davide Guglielminetti  - ha assicurato in ambito oncologico risultati superiori in termini di  performance chirurgica rispetto alla tecnica chirurgica convenzionale: l’introduzione, attraverso piccole incisioni  dell’addome, di una telecamera ad alta definizione aumenta la definizione dell’immagine anatomica, consentendo quindi una maggior precisione del gesto chirurgico. L’utilizzazione di nuovi dispositivi chirurgici tecnologicamente avanzati  come il bisturi ad ultrasuoni, le sonde ecografiche intraoperatorie che permettono di valutare compiutamente la presenza di lesioni metastasiche anche millimetriche non evidenziate dagli esami preoperatori,  assicurano la capacità curativa radicale di questa metodica”.

Il Raggruppamento Chirurgico, sotto la guida del dottor Amedeo Piancastelli,  vanta una lunga e autorevole storia alla Casa di Cura Malatesta Novello. Il suo sviluppo in un’ottica di potenziamento è uno degli obiettivi che la direzione sanitaria della clinica privata ha perseguito negli anni.

“Introdurre questa tipologia di intervento chirurgico per la cura delle malattie oncologiche va nella direzione dell’ampliamento dell’attività chirurgica della nostra clinica  - sottolinea infatti il dottor Gianluca Bersani direttore sanitario – e nel potenziamento di un’eccellenza. Ciò è possibile anche perché abbiamo a disposizione una Terapia intensiva all’avanguardia, realizzata in occasione del recente ampliamento degli spazi della Casa di Cura”.
 

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