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Cronaca

Chiusura del tribunale: gli avvocati pronti alla battaglia

CesenaToday dice no alla chiusura del Tribunale di Cesena. La redazione lancia l'hashtag #funeraletribunale per raggruppare le informazioni su twitter

Gli avvocati di Cesena sono sugli scudi. Dicono un no chiaro e deciso alla chiusura della sede distaccata del Tribunale a Cesena. Vogliono che i cittadini sappiano che se si staccano le insegne di quell'edificio preposto alla tutela del diritto muore la giustizia. A rompere gli indugi ci ha pensato l'avvocato Achille Macrelli che, salito sul pulpito dell'assemblea indetta al Palazzo del Capitano, non ha mezzi termini. “Dobbiamo metterci in giacca e cravatta perchè si celebra il funerale della giustizia”. Poi c'è una proposta che ha riscosso numero applausi: “Dobbiamo bloccare il tribunale di Cesena e Forlì per dei mesi, a cosa serve lo sciopero di un giorno?”

Gli avvocati. E non è una voce fuori dal coro. Il moderatore dell'assemblea era l'avvocato Emanuele Prati, presidente dell'ordine degli avvocati di Forlì Cesena. Anche lui, seppur in maniera diplomatica, ha ribadito il bisogno di tutelare la sede di Cesena con parole decise e molto ferme, ma ha faticato a contenere i “principi del foro” stanchi di parole. “Se aspettiamo la prossima assemblea il tribunale ci chiude davanti agli occhi” ha aggiunto Macrelli trovando una spalla nell'avvocato Luca Ferrini. “Ci vuole uno stato di agitazione permanente per resistere. Dobbiamo pensare al costo sociale! - ha detto Ferrini - Quanto costano le prescrizioni che inevitabilmente si moltiplicheranno? Quanto costano gli spostamenti dei cittadini fino a Forlì? Quanto costa il blocco del tribunale?”.

I numeri. Per avere una idea più chiara affrontiamo i numeri. Li rende noti la dottoressa Flora Scarpa, un ufficiale giudiziario. Esordisce con un “Ci sto e vi spiego il perchè”. “Al tribunale di Cesena ci sono 20mila atti penali all'anno, a Forlì sono pochi di più. Stessa cifra per quelli civili a Cesena e a Forlì. Sobbarcare Forlì è la scelta giusta? Possibile che questi numeri non vogliano dire nulla ai fini della giustizia?”. Interviene l'avvocato Prati: “Il governo pensa di risparmiare fino a 80 miliardi, ma ha fatto male i calcoli. Spenderemo tutti i soldi in multe staccate dall'Unione Europea che ci sanziona per i ritardi nelle risposte alle domande di giustizia”.

Il sindaco. Presente all'incontro anche il Sindaco Lucchi che già da tempo ha scelto da che parte stare. “E' insensato tagliare in maniera uguale per tutti. Ci troveremo nelle condizioni di avere gli stessi costi e meno organizzazione. Sappiamo di essere sull'orlo di un precipizio e questa situazione non è accettabile per i cittadini”. Ha poi proseguito nell'intervento chiamando in causa i parlamentari cesenati Brandoloni e Bianconi che poche ore prima hanno comunicato di seguire la questione ma – continua Lucchi “ci devono rendere partecipi su cosa fanno e come”.
Ma ce ne è anche per gli amministratori locali. “Bisogna che nei consigli sia messo quanto prima nell'ordine del giorno il sostegno al tribunale locale e sensibilizzare anche i sindacati perchè questa non sia una battaglia solo di avvocati”.

CesenaToday dice no alla chiusura del Tribunale di Cesena. La redazione lancia l'hashtag #funeraletribunale per raggruppare le informazioni su twitter. Per una settimana pubblicherà dei contributi per sensibilizzare l'opinione pubblica sui disagi che il taglio inserito nella spending review del governo comporterà per i cittadini. Un esempio: per impugnare una multa bisognerà andare in tribunale a Forlì sempre che questo non sia collassato sotto una mole di lavoro doppia rispetto ad ora. E' giusto che da Cesena, ma anche Sogliano, Gambettola e Cesenatico si vada fino a Forlì per essere tutelati?

Sindacati -"Un passo indietro dello Stato sul territorio: è quello che accadrà se verranno chiusi gli Uffici dei Giudici di Pace e le sezioni distaccate dei Tribunali previsti dalla legge e dalla spending review in esame al Governo in questi giorni", sottolineano FP CGIL, CISL FP e UILPA. "La chiusura di questi uffici - continua la nota - rischia di trasformare un intervento di revisione dei costi della giustizia in un vero e proprio boomerang contro la legalità e la democrazia nel nostro paese. Chiudere i Tribunali - presidi di legalità e giustizia - in nome del risparmio, rappresenterebbe un chiaro segnale di arretramento dello Stato sul territorio ed un aumento dei disagi dei cittadini". I sindacati "sono anche preoccupati per il futuro professionale dei lavoratori e delle lavoratrici in servizio presso le sedi di prossima chiusura per i quali, allo stato attuale, non è data di sapere la futura collocazione".

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