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Cronaca

Cesena celebra le Forze Armate e l'Unità Nazionale

Ci sarà un momento particolarmente toccante nel corso delle celebrazioni in programma a Cesena per la Festa dell'Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate

Ci sarà un momento particolarmente toccante nel corso delle celebrazioni in programma a Cesena per la Festa dell'Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate: durante la cerimonia ufficiale di domenica  verrà reso omaggio alla memoria del soldato cesenate Umberto Molara, dichiarato caduto nel gennaio del 1943 durante la ritirata di Russia dell'ARMIR, senza che si sia mai conosciuto il suo luogo di sepoltura. A distanza di quasi 70 anni sarà consegnata alla famiglia la sua piastrina di riconoscimento, solo di recente ritrovata, sancendone il simbolico ritorno a casa.

 L’avvio delle iniziative per la Festa dell'Unità Nazionale è previsto per venerdì quando alle 11,30 nella cripta-ossario del Cimitero Urbano sarà deposta una corona ai Caduti e sarà celebrata una Messa. L’appuntamento successivo è per domenica, alle ore 11,45, nella Sala del Consiglio comunale, dove si terrà la celebrazione ufficiale, con gli interventi del Sindaco Paolo Lucchi e del Prefetto di Forlì-Cesena Angelo Trovato e la lettura del messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

A seguire, la consegna  della piastrina di Umberto Molara ai famigliari: per riceverla saranno presenti 6 nipoti, la cognata, 7 pronipoti  e due giovanissimi figli dei pronipoti. La piastrina è stato rinvenuta nel maggio scorso, insieme ad altre, a Miciurinsk, nella regione russa di Tambov, da Antonio Respighi dell’Associazione Nazionale Alpini, sezione di Abbiategrasso, che da alcuni anni è impegnato in quest’opera di recupero.

 Umberto Molara, figlio di Agostino e di Giuseppa Pirini, era nato a Cesena nel 1919 e faceva il meccanico quando, poco più che ventenne, fu chiamato alle armi nel marzo del 1940. Assegnato all’11° Raggruppamento Artiglieria di Corpo d'Armata, nel 1941 partecipò alle operazioni di guerra nei Balcani, mentre nel giugno del 1942 fu inviato sul fronte russo e, nell’inverno successivo, si trovò coinvolto nella tragica ritirata che costò la vita a decine di migliaia di soldati italiani.

E’ stato dichiarato deceduto il 25 gennaio 1943 a Nikolajewka, dove si è combattuta una durissima battaglia, costata enormi perdite al contingente italiano, come testimoniato in “Il sergente nella neve” di Mario Rigoni Stern e in molti altri libri dedicati a quel terribile capitolo della Seconda Guerra mondiale. La battaglia di Nikolajewka è uno degli episodi più importanti e tristemente famosi di quella vicenda storica, ed è bello segnalare che in occasione del suo cinquantesimo anniversario, nel 1993, l’Associazione Nazionale Alpini ha voluto celebrarne la memoria costruendo nella vicina città di Rossosch l’asilo per bambini “Sorriso”, a ricordo dei tantissimi militari italiani che da quella terra non sono più tornati.

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