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Cronaca

Cardiologia del Bufalini, sempre più polemica tra Pdl e Ausl

Il partito di centrodestra chiede un servizio operativo dodici ore a Cesena per potenziare un soccorso che altrimenti deve essere fatto esclusivamente a Forlì. Il Pdl punta il dito contro Lucchi e gli ricorda l'esperienza di Cesenatico

Non si placa la diatriba che vede opposti il Pdl di Cesena e l'Azienda Sanitaria della città. Al centro c'è la gestione del reparto di cardiologia della città. Con termini i parte per gli addetti ai lavori, il partito accusa la direzione sanitaria di aver operato una scelta più politica che tecnica nella scelta del nuovo direttore di Cardiologia Roberto Mantova. L'ausl risponde: “Così potenziamo il nostro servizio”. Ma la destra torna alla carica e spinge il pedale sul piano politico chiamando in causa un sindaco “sprezzante del pericolo”.

“L'indispettita risposta dell'AUSL al comunicato del Pdl per la nomina del nuovo direttore della cardiologia ("lede la professionalità del reparto" cosa che non ci siamo mai sognati di affermare, tutt'altro), sfortunatamente per i cittadini cesenati conferma totalmente quanto abbiamo affermato, e
cioè che l'angioplastica primaria (che non è l'emodinamica) non si farà mai a Cesena, ma a Forlì o a Rimini, per motivi di strategie che niente hanno a che fare con l'interesse dei cittadini” si legge nella nota.

“A sostegno della decisione – proseguono - si afferma che i tempi di trasporto stradale sono compatibili (l'infarto acuto deve essere trattato fra i 30 e i 60 minuti), senza specificare che sì, normalmente sono compatibili, ma il raggiungimento del nuovo ospedale di Forlì, anche con l'ausilio delle sirene non è sempre garantito nei tempi necessari, perché il traffico, le code, i semafori e gli incidenti sono in aumento, per non parlare della nebbia, della pioggia delle neve e del gelo, che rendono le corse in ambulanza non sempre prive di rischi. Questo risulta nelle relazioni dell'allora responsabile del 118 di Cesena”.

E ci aggrappa – sottolineano dal Pdl - al fatto che un servizio che non sia H24 non è accettabile. Certo sarebbe meglio un servizio che comprenda tutta la giornata, ma un servizio H12 è invece possibile a Cesena nel giro di poco tempo, perchè ormai le competenze sono acquisite e le attrezzature necessarie presenti. Ma la perla della giustificazione dell'AUSL (e del Sindaco) – si legge - , quella che spiega la vera ragione della scelta secondo i criteri dei "tecnici" regionali, è in questa frase: è necessario un servizio di aritmologia perché "Tale settore è stato recentemente potenziato in una struttura privata accreditata dell'Area Vasta con un conseguente potenziale richiamo in mobilità passiva di cittadini verso quella sede"”.

“La concezione statalista che lo stato deve fare tutto da solo perché eticamente è in grado di fornire sempre il servizio migliore è il tarlo che mina alla radice la nostra super sanità regionale. La Regione ideologicamente afferma che dobbiamo fare tutto da soli, anche se c'è qualcuno che già lo fa meglio, dobbiamo mettere al primo posto la spesa, e dobbiamo governare il sistema togliendo ogni possibilità di intervento alle realtà locali, perché campanilistiche e incapaci di adeguarsi al nuovo che avanza.

“Ma questo nuovo che avanza è una sanità vecchia e costosa, che mette in secondo piano i cittadini – accusano -. A Cesenatico il PD ha perso le elezioni anche perché ha contribuito col silenzio del sindaco allo smantellamento dei reparti e dei servizi esistenti, in nome del primato dell'economia.
E il sindaco Lucchi, con il suo silenzio assenso, sprezzante del pericolo, pare intenzionato ad andare sulla stessa strada.
Attenzione – concludono - qui non si tratta di decidere se chiudere un parcheggio o mettere un senso unico, perché poi alla fine non muore nessuno. Qui si tratta di ben altro”.

 

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