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Cronaca

Centro Storico, Casali (Pdl): "Zona A? Regolamento da rivedere"

"Approda in questi giorni in consiglio comunale il nuovo statuto del comitato, denominato “zona A”, che dovrebbe gestire, oltre che all’usuale parte operativa, anche quella più spiccatamente strategico-politica"

"Approda in questi giorni in consiglio comunale il nuovo statuto del comitato, denominato “zona A”, che dovrebbe gestire, oltre che all’usuale parte operativa, anche quella più spiccatamente strategico-politica. E’ indubbia la complessità che questa parte della nostra città rappresenti; cultura, commercio, turismo e soprattutto residenti devono convivere in uno spazio ristretto, fra mille problemi e contingenze, spesso con necessità disparate e non facilmente collimabili". Inizia così la nota di Casali del Pdl.

"Per affrontare degnamente il problema è però necessaria una preliminare e inequivocabile affermazione: il centro storico non è solo dei residenti, è
soprattutto di tutti i cesenati e in particolar modo di quelli che abitano le oltre 30 frazioni che lo vedono come punto di riferimento identitario (termine obbrobrioso, ma oggi di moda) oltre che luogo commerciale e di servizio. Se si parte da questo assioma, allora le politiche (nella più che mai attuale definizione Andreattiana) prenderanno corpo; in alternativa, sarà solo “politica” e quindi spesso sterile contrapposizione e divisione. E’ da qui che è necessario partire, da questa sottile distinzione".

"Non si deve quindi solo ricercare, come cita ed evidenzia la proposta di delibera, la limitazione delle conflittualità, non si devono forzatamente inseguire visioni unitarie che potrebbero essere tentate dalla normalizzazione; si devono affrontare i problemi, nella consapevolezza che gli stessi sono compositi e vedono coinvolti attori diversi. E’ per questo che il comitato, per come è stato partorito, potrebbe nascere monco nella sua composizione. Si parla, fra gli scopi, di proposte sulle tematiche relative alla viabilità, alla sosta, alle politiche tariffarie, ma si afferma anche della necessità di discutere di arredo e decoro urbano, di programmazione urbanistica e architettonica, di illuminazione e di sicurezza; insomma, argomenti a tutto tondo che interessano i residenti, i non residenti, i commercianti, gli artigiani, la nostra comunità in senso lato. Ecco, sotto questo profilo, l’attuale compagine proposta (costituita dal Sindaco, Assessore al ramo e dalle quattro organizzazione dei commercianti ed artigiani), potrebbe essere insufficiente per disegnare quelle politiche che cercano soluzioni concrete a problemi comuni. In altre parole, franche e spero non troppo crude, non si deve solo mettere una “pezza” al deteriorato rapporto fra amministrazione e organizzazioni; la proposta deve essere un nuovo punto di partenza per discutere, in modo allargato, dei problemi comuni del nostro centro storico. Insomma, più “politiche”, meno politica, come fra l’altro qualcuno ci ricorda in questi giorni".
 

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