Centri sportivi, appello dei sindaci: "Molti non riapriranno, sostegno ai gestori fermi da un anno"
Un'accorata lettera indirizzata al Presidente della Regione Emilia-Romagna, da parte dei sindaci di Cesena, Bagno di Romagna, Sarsina, Mercato Saraceno, Verghereto e Montiano
I Sindaci dei Comuni dell’Unione Valle Savio manifestano preoccupazione per lo stato di concreta sofferenza in cui versano i gestori di attività e centri sportivi pubblici e privati che sono stati tra i più colpiti dalle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria e che rischiano di non poter neppure ripartire a causa dell’assenza di adeguati ristori.
Con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Emilia-Romagna, i sindaci di Cesena, Bagno di Romagna, Sarsina, Mercato Saraceno, Verghereto e Montiano hanno espresso l’esigenza di condividere e sostenere le ragioni e gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna sta perseguendo per il sostegno al settore, al fine di allargare la vicinanza ai gestori pubblici e privati dei centri e delle attività sportive, che ancora oggi si trovano ad affrontare una situazione di difficoltà ed incertezza.
"Fatto salvo un breve periodo estivo, infatti – dichiarano i Sindaci Lattuca, Baccini, Cangini, Rossi, Salvi e Molari – si tratta di un settore che è praticamente fermo da un anno, senza neppur un prospettiva certa per i prossimi mesi. In questo contesto già drammatico, raccogliamo a livello locale alcune criticità ulteriori, che fanno emergere quanto sia preoccupante la situazione".
"Consideriamo che nella gran parte dei casi tutti i gestori nel 2020 hanno dovuto sospendere i propri lavoratori e collaboratori, che attualmente sono privi di lavoro stabile e senza prospettive certe di rientrare “in gioco”. D’altra parte, hanno affrontato investimenti per adeguare le proprie strutture ai protocolli di sicurezza anti-contagio, in vista delle riaperture, che poi sono state immediatamente sospese. Nello stesso tempo, non sono mancate le spese generali di manutenzione degli impianti, che sappiamo essere ingenti e nella gran parte dei casi, soprattutto per i centri pubblici, superiori alle entrate anche nei periodi di “pieno regime”. Una situazione che risulta ancor più marcata per i gestori delle piscine, i cui impianti richiedono corpose spese di manutenzione e gestione. Per di più, anche auspicando prossime riaperture, occorre considerare che tutti i gestori ad inizio 2020 hanno distribuito abbonamenti ai propri clienti, che sono stati congelati, e che implicano per il 2021 l’erogazione di attività senza ulteriori nuovi incassi. In questo quadro, poi, si inseriscono anche le conseguenze più generali della crisi causata dal Covid, fra qui la capacità di spesa delle famiglie, che dovrà concentrarsi essenzialmente sui beni di prima necessità e che rende, quindi, più difficile una ripartenza".
"D’altra parte, la ripresa della pratica sportiva a tutti i livelli è un altro aspetto da soddisfare per uscire dal lungo periodo di crisi, per riportare allo sport e alla salute le persone di ogni età e di ogni fascia, dagli adolescenti agli anziani, alle persone con patologie ed a quelle che devono riprendere una vita attiva. In questo contesto, viviamo con voi la preoccupazione che molti gestori abbiano esaurito la propria capacità di “reggere”, con il rischio di non poter neppure riaprire, se non sostenuti adeguatamente. Al riguardo, sosteniamo la Regione Emilia-Romagna, che si è dimostrata molto sensibile anche al settore dello sport, nel prendere in serio esame quanto evidenziato per porre all’attenzione del Governo la necessità di una manovra immediata nel sostenere adeguatamente, con sostegni diretti ed indiretti, l’esistenza dei centri sportivi e dei gestori pubblici e privati e la ripartenza di un settore tra i più colpiti".
"Oltre a concrete forme di sostegno economico di ristoro delle strutture - concludono i sindaci - infatti, riteniamo necessario programmare fin da subito la ripartenza del settore con il sostegno ad un rilancio della domanda in grado di abbattere il costo per l’accesso ai vari impianti ed alle tante attività e professionalità connesse, da concretizzare in forme diverse ed anche temporanee, quali voucher e forme di detraibilità delle spese".