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Cronaca

Centri estivi e opportunità fuori dall'aula: il sostegno della Regione con 8 milioni di euro

Dopo oltre un anno scolastico segnato dalle difficoltà della pandemia, da giugno 2021 per i bambini e i ragazzi in Emilia-Romagna si preannuncia un’estate all’insegna della socialità

Dopo oltre un anno scolastico segnato dalle difficoltà della pandemia, da giugno 2021 per i bambini e i ragazzi in Emilia-Romagna si preannuncia un’estate all’insegna della socialità, che sarà possibile ritrovare dopo mesi di lezioni in gran parte a distanza. La Regione è infatti pronta a supportare le famiglie e gli studenti nel ritorno alla socialità in piena sicurezza, investendo su due importanti iniziative rivolte a giovani e giovanissimi, dai 3 ai 19 anni.

Una è la riapertura dei Centri estivi, sicuri, grazie a una bozza di aggiornamento del protocollo regionale che in Emilia-Romagna è già stato condiviso al tavolo regionale e sarà approvato non appena saranno emanate dal Governo le nuove Linee guida nazionali, e anche accessibili, con i bonus rette della Regione: fino a 336 euro a figlio, contributo che sarà disponibile per un numero maggiore di famiglie, visto che l’Isee per richiederlo è stato fissato a 35mila euro rispetto ai 28mila del 2020. Un sostegno concreto nella conciliazione dei tempi vita-lavoro, dopo un anno estremamente complesso in cui troppo spesso la cura dei figli è ricaduta soprattutto sulle donne, per il quale la Regione ha stanziato 6 milioni di euro per i Comuni.
L’altra è il sostegno alle autonomie scolastiche per offrire opportunità fuori dall’aula per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado (superiori) - statali e paritarie - che iniziano questa estate e proseguono per tutto il prossimo anno scolastico, per permettere ai ragazzi e alle ragazze di recuperare la socialità facendo attività fisica e cogliendo nuove occasioni per valorizzare i propri talenti mentre scoprono il territorio, perché tutte le iniziative si terranno in Emilia-Romagna. Visite ai musei, spettacoli, escursioni nella natura, attività sportive: proposte che le scuole potranno organizzare sia nell’estate 2021 sia nell’arco del prossimo anno scolastico 2021-2022 e pertanto entro il 31 agosto 2022. I progetti definiti dalle scuole superiori nella loro autonomia potranno contare su 2 milioni di euro che la Regione si prepara a stanziare, che si aggiungono ai fondi ministeriali.

In entrambi i casi, si tratta di progetti che agiscono in piena sinergia con le disposizioni nazionali, le Linee guida nel caso dei centri estivi – delle quali è attesa l’emanazione - e il “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio”, integrando e valorizzando i finanziamenti europei e del Governo.

Nel definire tutte le iniziative educative e formative per questa estate, la Regione ha sempre dato la massima priorità all’ascolto e al dialogo con i territori, con l’Ufficio scolastico regionale da una parte e gli enti locali dall’altra.

A presentare le proposte, questa mattina durante una video conferenza stampa, la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, e l’assessora alla Scuola, Paola Salomoni.

“L’importante iniziativa del Governo con il Piano scuola estate 2021- affermano Schlein e Salomoni - per noi significa l’opportunità di iniziare un percorso per pensare a servizi per l’infanzia e a una scuola ancora migliori, sempre più vicini al territorio e che offrano a bambini e ragazzi vere e proprie esperienze. L’estate è un momento fondamentale per la vita dei più piccoli e dei giovani, e siamo convinte che possa essere davvero l’occasione ideale sia per recuperare la socialità persa durante la pandemia, sia per scoprire ed accrescere i propri talenti in ogni campo. Come è successo per gli investimenti in edilizia scolastica- continuano vicepresidente e assessora-, stiamo lavorando perché gli studenti ritornino in aula non solo come prima, ma meglio di prima: vale per gli edifici, ma vale anche per un approccio educativo e didattico dove, ad esempio, l’aria aperta è una componente fondamentale non solo in ottica di sicurezza ma anche per stimolare i più giovani”.

“In questi progetti- concludono Schlein e Salomoni- che operano in piena sinergia con le iniziative del Governo e in stretta collaborazione con gli Enti locali, siamo davvero orgogliose di due aspetti in particolare: il massimo sostegno alle famiglie e in particolare alle donne, dal momento che su di loro ricade, a maggior ragione quest’anno, il carico di cura familiare in modo sproporzionato, e la centralità del territorio, perché stiamo costruendo una rete di opportunità in tutta l’Emilia-Romagna che è destinata a durare e porterà i suoi risultati anche oltre le iniziative con le scuole”.

Centri estivi

Dal 7 giugno tornano quindi in Emilia-Romagna i Centri estivi rivolti a bambini e ragazzi dai 3 ai 17 anni, che su offerta e organizzazione dovranno coordinarsi con le attività previste dal Piano scuola per l’estate 2021 finanziato a livello nazionale e con il Programma operativo nazionale “Per la scuola”.  Confermati per il quarto anno consecutivo anche i contributi della Regione alle famiglie per sostenere i costi delle rette di frequenza: 6 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo e assegnati a Comuni ed Unioni per finanziare il progetto di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, in un anno che, per le famiglie e le donne soprattutto, ha comportato su questo fronte grandi disagi e sacrifici. 

Il contributo massimo sarà di 336 euro a figlio, a copertura totale o parziale in funzione del costo effettivo di iscrizione e potrà permettere la partecipazione a Centri estivi anche diversi, e per settimane anche non consecutive; unico vincolo è l’importo massimo riconosciuto per ciascuna settimana di 112 euro. Requisito economico necessario per beneficiare del sostegno, riservato alle famiglie (anche affidatarie) composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali, occupati e residenti in Emilia-Romagna: un Isee entro i 35mila euro, rispetto ai 28mila dell’anno scorso. Dunque, un all’allargamento della platea dei beneficiari. 

Ed è pronto ad essere approvato, non appena il Governo emanerà le nuove Linee guida nazionali, il Protocollo regionale per la riapertura in sicurezza dei centri estivi, già condiviso in bozza dalla Regione con il tavolo regionale cui partecipano enti locali, enti gestori, coordinamenti pedagogici territoriali, organizzazioni sindacali e sanità regionale: la Regione si mette quindi avanti con un documento al quale Comuni e Unioni dovranno attenersi per individuare i Centri estivi pubblici e privati (associazioni, cooperative, parrocchie e altri Enti religiosi) che potranno svolgere le attività. 

Nel Protocollo verranno indicati, tra i punti più significativi, i requisiti di accessibilità, i requisiti per il personale e per i volontari e la formazione sulle misure anti-covid, le modalità di svolgimento in sicurezza delle attività e dei giochi, le misure di precauzione da rispettare per prevenire la diffusione del virus, le regole per l’accompagnamento e il ritiro degli iscritti, le procedure da rispettare in presenza di casi positivi sospetti.  

Fra le principali misure previste e ancora da adottare: attività da svolgere il più possibile all’aperto, organizzazione in gruppi stabili di massimo 25 ragazze e ragazzi e omogenei per fasce d’età, l’attenzione particolare all’inclusione di bambini con disabilità, disponibilità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività programmate, presenza di un operatore ogni 15 bambini nel caso dei più piccoli (dai 3 ai 5 anni) e uno ogni 20 per gli iscritti dai 6 ai 17 anni, possibilità di triage all’ingresso, modalità di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, attenzione ai contatti, pulizia e disinfezione dei materiali, e areazione costante degli ambienti. Filo conduttore comune delle regole e dei requisiti messi a punto, garantire la massima tutela della sicurezza e della salute di bambini, ragazzi, educatori e familiari.

Opportunità per le studentesse e gli studenti delle scuole superiori di secondo grado

L’Emilia-Romagna dà continuità e integra il “Piano scuola estate 2021. Un ponte per il nuovo inizio” del Governo, proponendo l’assegnazione di un apposito stanziamento, aggiuntivo rispetto a quello del ministero dell’Istruzione, alle scuole secondarie di secondo grado di tutta la regione per la fruizione, nel rispetto delle autonome determinazioni didattiche ed organizzative, nell’estate 2021 e per tutto l’anno scolastico 2021/2022 di opportunità educative fuori dalla classe, dalle visite ai musei passando per la scoperta del patrimonio naturalistico fino allo sport.

L’impegno principale è far conoscere agli studenti la ricchezza che il territorio emiliano-romagnolo esprime sotto diversi aspetti, dalla cultura all’ambiente, e sostenere la costruzione e il consolidamento di rete diffuse di collaborazione tra scuole, comunità e territorio, incrementando gli impatti attesi del Piano ministeriale per supportare le autonomie scolastiche nella costruzione e nel consolidamento di una scuola più aperta, inclusiva e innovativa.

Le opportunità aggiuntive hanno la finalità, propria di una scuola aperta e in linea con l’investimento ministeriale, di controbilanciare la riduzione di occasioni di socializzazione e di acquisizione di conoscenze derivata dal ricorso alla didattica digitale. Questo consentirà un arricchimento dell’offerta curricolare per l’anno scolastico 2021/2022 per le scuole superiori mediante risposte inclusive fondate sulla interazione con il territorio, in ottica di prevenzione della dispersione scolastica e di valorizzazione dei talenti. Le iniziative potranno essere realizzate sia nell’estate 2021 sia nell’arco del prossimo anno scolastico e pertanto entro il 31 agosto 2022.

Nella consapevolezza che la sinergia tra i due investimenti, ministeriale e regionale, costituisce un’occasione straordinaria per mobilitare, fare emergere e mettere in connessione le migliori opportunità e le migliori risorse che la comunità e il territorio esprimono e per costruire un patrimonio di conoscenza comune e condiviso, la Regione, con il pieno coinvolgimento degli assessorati competenti per materia, intende strutturare e rendere accessibile attraverso il web una raccolta di opportunità che sarà oggetto di continuo arricchimento e aggiornamento.

Tale strumento intende sostenere le autonomie scolastiche delle scuole secondarie di secondo grado nella conoscenza del territorio; le opportunità mappate non costituiscono un vincolo di fruizione: resta inteso che le scuole potranno definire, costruire e gestire le attività di arricchimento nella propria piena autonomia e pertanto saranno ammissibili le spese sostenute per l’accesso e la fruizione di opportunità coerenti con i due macro ambiti (cultura e territorio e attività fisica ricreativa) anche qualora non contenute nella raccolta regionale.

Le risorse saranno quantificate a favore delle scuole secondarie di secondo grado - 171 scuole statali e 57 scuole paritarie in regione - in funzione del numero di studenti iscritti nell’anno scolastico 2020/2021 come rilevato dall’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna. Le scuole potranno confermare l’impegno a darvi attuazione attraverso la sottoscrizione della richiesta di finanziamento che, al fine di consentire il più ampio coinvolgimento, potrà essere inviata entro il 30 settembre 2021.
I due macro ambiti a cui la Regione vuole dare priorità nella realizzazione delle iniziative sono:

Cultura e territorio: servizi per l’accesso e fruizione di opportunità culturali (a titolo di esempio accesso a musei, fruizione di spettacoli) e del patrimonio culturale e naturalistico (visite a monumenti e siti di interesse culturale, parchi e siti naturali, itinerari naturalistico – culturali) del territorio regionale. Non saranno pertanto ammesse visite fuori dal territorio regionale.
Attività fisica ricreativa: intesa come servizi per l’accesso e fruizione di attività sportive e motorie rese disponibili sul territorio regionale.

Per sostenere la più ampia e piena partecipazione saranno in ogni caso ammissibili eventuali costi di trasporto direttamente connessi e necessari alla fruizione.

Infine, si sottolinea che i finanziamenti della Regione vanno ad aggiungersi a quelli già previsti dal Ministero dell’Istruzione. I suddetti finanziamenti andranno nella disponibilità delle istituzioni scolastiche e saranno utilizzati nel rispetto delle autonome determinazioni didattiche ed organizzative delle istituzioni scolastiche medesime. 

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