rotate-mobile
Cronaca Bagno di Romagna

Bagno di Romagna, il sindaco sulla caldaia a cippato: "Aria di ottima qualità, risparmiati 150mila euro"

"Le analisi scientifiche di rilevamento, disponibili sul sito di Arpae, ci hanno confermato che abbiamo effettuato la scelta giusta nel momento in cui abbiamo deciso di verificare la qualità dell’impianto prima della sua attivazione", ricorda Baccini

Sulla questione relativa alla caldaia a cippato di Bagno di Romagna prende la parola anche il sindaco Marco Baccini dopo le osservazioni del comitato "Aria pulita" sulle emissioni dell'impianto. "Intervengo sull’argomento - dichiara il primo cittadino - non tanto per rispondere agli attacchi che mi sono stati mossi nei giorni scorsi, che hanno un evidente finalità elettorale, ma per chiarire ai cittadini del Comune di Bagno, che seguono dall’esterno la questione, una situazione che ormai dovrebbe essere ben chiara anche ai membri del Comitato Aria Pulita. In ogni caso, auspico che serva anche a loro”.

Baccini sottolinea "che già dal giugno del 2014 il tema riguardante la caldaia a cippato non è mai stato sottovalutato, ma è stato trattato con estrema serietà e massima attenzione, tanto che, nonostante il progetto fosse già stato approvato dalla precedente amministrazione, decidemmo di sospenderne l’iter realizzativo per verificare l’impatto sulla qualità e la validità ambientale dell’impianto che si andava a realizzare, ciò che sfociò anche in un’apposita commissione consiliare".

"Da quelle verifiche emerse che la nuova caldaia risultava non solo pienamente conforme agli stringenti limiti imposti dalla normativa regionale, ma addirittura ben al di sotto dei limiti stessi - continua -. In ogni caso, fu proprio l’amministrazione a decidere di attivare una serie di campagne di rivelazione della qualità dell’aria in loco, ante operam e post operam, al fine di verificare nei fatti l’impatto dell’attivazione della caldaia sull’ambiente circostante, con l’assunzione della responsabilità di chiudere l’impianto nel caso emergessero impatti nocivi per la comunità, dichiarata pubblicamente a suo tempo".

Baccini ricorda inoltre di aver "sollecitato l’intera cittadinanza alla formazione di un comitato di controllo ad hoc, con il quale abbiamo immediatamente instaurato un rapporto di confronto e dialogo diretto, senza mai negarci ad incontri o chiarimenti. Si consideri che sul tema della caldaia abbiamo tenuto 14 incontri tra quelli con il comitato ed incontri pubblici. L’ultimo di questi, che si è tenuto il 20 giugno, si è concentrato sulla presentazione da parte di Arpae dei risultati delle 4 campagne di monitoraggio effettuate, dai quali è emerso che l’attivazione della caldaia, rispetto alla qualità ambientale precedente, non ha modificato di fatto la qualità dell’aria della zona interessata, che rimane di ottima qualità".

"Le analisi scientifiche di rilevamento, disponibili sul sito di Arpae, ci hanno confermato che abbiamo effettuato la scelta giusta nel momento in cui abbiamo deciso di verificare la qualità dell’impianto prima della sua attivazione e poi di procedere alla prosecuzione del progetto - chiosa Baccini -. Il primo obbiettivo che ci siamo posti, quindi, ovvero quello della tutela dell’aria e della salute dei nostri concittadini, è stato rispettato".

"Una cosa che occorre considerare, per di più, è che l’attivazione della caldaia ha permesso di sostituire nell’abitato di Bagno oltre 350 camini e la contestuale riduzione della tariffa del teleriscaldamento per gli utenti ha consentito alla comunità di Bagno un risparmi complessivo annuo di 150mila euro - aggiunge -. Se consideriamo complessivamente la situazione presa in esame, penso che ne emerga un’azione positiva per la comunità”"

“Sulla questione dell’effetto visivo dei vapori emessi dalla centrale, il ragionamento è diverso ed si fonda su valutazioni meramente soggettive. La prima cosa da evidenziare - precisa il primo cittadino - è che l’individuazione dell’area d’intervento, determinata in conformità alle regole urbanistiche e approvata con la condivisione di tutti gli enti pubblici competenti (Provincia, Ausl, Arpa, Vigili Del Fuoco, Sovrintendenza, Sovrintendenza Archeologia, Unione Valle Savio, Servizio Tecnico Di Bacino, Inail), è stata condizionata dalla necessità di allacciare la caldaia alla rete di teleriscaldamento già presente, nonché in un’area facilmente accessibile per l’approvvigionamento del legname".

"In ogni caso – continua nel merito il sindaco - anche su questo tema ci siamo fatti portavoce delle sollecitazione dei cittadini ed abbiamo ricercato soluzioni progettuali per mitigare l’ottica visiva dei vapori, che tuttavia risultano eccessivamente onerose (si parla di circa 400mila euro) per essere attuate nell’immediato, considerando le priorità degli interventi pubblici. Nell’esame del progetto di ammodernamento del centro sportivo, d’accordo con i gestori dell’impianto, abbiamo comunque previsto la messa a dimora di schermature delle due canne di scarico. In ultimo, al di là delle continue offese personali, ciò che più disturba è questa continua polemica “contro”, che ha come unico risultato quello di danneggiare la nostra Comunità, gettando discredito su di un progetto che non solo non ha impatti sulla qualità ambientale dell’aria, ma rappresenta un esempio virtuoso di innovazione ambientale, tanto da essere un modello promosso con finanziamenti e riconoscimenti a livello europeo". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bagno di Romagna, il sindaco sulla caldaia a cippato: "Aria di ottima qualità, risparmiati 150mila euro"

CesenaToday è in caricamento