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Sabato, 23 Settembre 2023
Cronaca

Gli amici vicini e lontani per ricordare l'uomo che ha unito lo street food, il ricavato della serata ai piccoli pazienti

Martedì sera, a Casa Celincordia, c'erano gli amici di sempre, quelli con cui ha creato il "Festival del cibo di strada", sia lontani che vicini

Quando il seme dell'amicizia è forte non muore mai, anzi la pianta cresce e diventa sempre più forte. E' quello che è riuscito a fare Gianpiero Giordani, dirigente di Confesercenti e di Slow Food, morto nel 2019, a soli 62 anni. A dimostrarlo è stata la cena che si è tenuta in suo ricordo a Casa Celincordia con la presenza di oltre 250 persone. E Gianpiero si poteva ricordare solo con un buon bicchiere di vino locale e cibo di strada, quel cibo popolare ma pregiato (perché valorizza il territorio e racconta una storia), che nel 2000 Gianpiero ebbe il coraggio e la visione di unire nel "Festival del cibo di strada", un'invenzione geniale che negli anni gli è stata copiata da molti in Italia. Lui ne andava orgoglioso perché sapeva di aver creato qualcosa di più di un evento. Mentre Cesena diventava il centro della gastronomia popolare per 3/4 giorni, dentro quelle cucine improvvisate, dove ribollivano umori, odori, sapori, aveva creato delle amicizie, delle relazioni vere: una magia che solo chi condivide una passione può comprendere appieno.

E martedì sera, a Casa Celincordia, c'erano gli amici di sempre, quelli con cui ha creato il "Festival del cibo di strada", sia lontani che vicini. C'erano Leonardo Torrini, il trippaio di Gavinana (Firenze), Fabio Conticello dell'Antica Focacceria di San Francesco di Palermo e i gestori del Restaurant Revolution messicano di Torino che di chilometri ne hanno macinati molti per essere presenti alla cena di ricordo. Ma c'erano anche Piergiorgio Sacchetti di Brodino, Rocco Angarola dell'osteria Michiletta, Roberto Leoni della Gelateria Leoni, Roberto Dalla Pasqua della Saluma di Cesenatico, Giorgio Clementi dell'Osteria dei Frati, Roberto Casamenti della Campanara, il Salumificio del Vecchio, la Centrale del Latte, l'apicoltura Ortolani e il chiosco di piadina Marina Guidazzi. Per i vini erano presenti la Tenuta Santa Lucia e Santalucia Blanc de Blanc, di Mercato Saraceno e da Villa Venti e Primo Segno Sangiovese di Romagna, di Roncofreddo, mentre per il dopocena c'erano Cesena Vending e Baricentro con Gin Primo.
E' stata una serata di buon cibo, amicizia, commozione e solidarietà. Il ricavato della serata, infatti,  sarà destinato ai progetti di "Pediatria a misura di bambino" dell'ospedale Bufalini di Cesena. Un'altra scelta, presa dallo staff di Slow Food cesenate (tra cui la famiglia Canali e Luca Toni), che sarebbe stata sicuramente condivisa e apprezzata a Gianpiero. 

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