rotate-mobile
Cronaca Mercato Saraceno

Si chiude con la celebrazione di San Lorenzo la festa di Montecastello

Nel fine settimana grande partecipazione della comunità locale alle serate della festa. Simbolo dell'evento sono i cappelletti fatti a mano dalle donne della parrocchia

Sotto i riflettori questo fine settimana c’è stata la parrocchia di Montecastello che festeggia il patrono San Lorenzo. Una delle feste più grandi e partecipate della media Valle del Savio che mercoledì sera, giorno liturgico di San Lorenzo, concluderà la festa con una santa Messa alle 20.30. Sabato e domenica la comunità si è infatti già riunita a cena: centinaia di persone hanno apprezzato la cucina montecastellese, opera dei volontari. Simbolo di questa festa sono diventati ormai, da decenni, i cappelletti asciutti fatti a mano dalle donne della parrocchia: una prelibatezza, preparati con esperienza e col cuore.

Montecastello è una delle parrocchie più comode ed ambite, un tempo, della Diocesi di Sarsina per la particolare posizione, su un pianoro soleggiato. L’antica chiesa di Montecastello non si trovava dove è oggi l’attuale, ma bensì era nel castello che era situato sul poggio ancora denominato “Castellaccio”. Era molto antica e siccome minacciava rovina, ed era diventata scomoda per la maggiora parte del popolo, dicono le cronache “del popolo più ragguardevole”, cioè dei signorotti locali, venne trasportata nella Villa dei Muratori, l’odierna posizione, dove venne costruita in due anni e benedetta dal Vescovo di Sarsina mons. Giovan Battista Mami nel 1760.

L’alto castello verso il 1100 apparteneva alla famiglia degli Onesti di Ravenna. A questa famiglia degli Onesti apparteneva “Saraceno”, che sembra abbia fondato Mercato Saraceno, esiliato da Ravenna e venuto a stabilirsi a Montecastello. Nel 1192 Giovanni Onesti vendette Montecastello alla Chiesa ravennate; da questa tornò alla chiesa Sarsinate che, nel 1365, lo diede in feudo a Mainardo Ravaldini. Tornò poi agli Onesti, che nel 1442 lo vendettero al Novello Malatesta di Cesena. Leone X nel 1519 lo infeudò al Alberto Pio di Carpi. La chiesa venne consacrata da mons. Mami nel 1775, il 25 luglio. E’ dedicata a San Lorenzo.

Nella chiesetta si conservano due splendidi dipinti, uno raffigurante la Madonna e il Bimbo in alto, con S. Antonio, San Francesco da Paola e San Lorenzo, con putti che reggono i simboli loro riferiti. Questa opera è del nostro pittore locale Michele Valbonesi, nato a Ranchio nel 1731. Sul coro, entro una grandiosa cornice in legno intarsiata, con tanto di baldacchino sovrastante, si trova una splendida immagine, restaurata una decina d’anni fa grazie al contributo della Cassa Rurale ed Artigiana di Sarsina, dove si trova San Lorenzo, raffigurato in piedi, dipinto nel 1703 come si legge ai piedi della tela, voluto dal parroco don Bartolomeo Gori. Tale dipinto, con la cornice, vengono dalla vecchia chiesa. C’è anche un’altra scritta, del 1840, che testimonia un restauro subìto. Da notare anche le 14 via Crucis settecentesche, forse anch’esse opera di Valbonesi, realizzate su tela e inserite nel muro in cornici di stucco ornamentali. Nel campanile, dalla forma particolare, si conservano quattro campane tra le più grandi in zona, due fuse nel 1843 e due nel 1957. Più di 30 sono i sacerdoti nati da famiglie di Montecastello lungo il secolo 1900. Tanti sono stati i missionari, i religiosi e le suore, alcuni ancora viventi, nati a Montecastello e poi trasferitisi altrove seguendo la via religiosa.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Si chiude con la celebrazione di San Lorenzo la festa di Montecastello

CesenaToday è in caricamento