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Giovedì, 21 Settembre 2023
Cronaca

Caso Valore Città, il Comune: "Dimissioni di 4 consiglieri per motivi personali"

Dimissioni in massa dei consiglieri presenti nel Cda di Valore Città, la società pubblica che gestisce e valorizza il patrimonio del Comune. A stretto giro, risponde il vicesindaco Carlo Battistini

Dimissioni in massa dei consiglieri presenti nel Cda di Valore Città, la società pubblica che gestisce e valorizza il patrimonio del Comune. A stretto giro, dopo la denuncia dell'accaduto da parte del consigliere di opposizione Luigi Di Placido, risponde il vicesindaco Carlo Battistini. In sostanza, secondo le accuse, il Comune non starebbe mettendo la società di cui è socio unico nella possibilità di rientrare da un eccessivo indebitamento. Una situazione che può essere messa in parallelo al quella di Sapro, la società pubblica per l'insediamento delle aree produttive, fallita con un “buco” di oltre cento milioni di euro.

Diverso l'avviso di Battistini: “I dati patrimoniali di Valore Città indicano una situazione solida e nel corso degli anni, nonostante la profonda crisi del mercato immobiliare, Cesena ha beneficiato dei risultati ottenuti attraverso le alienazioni portate a termine dalla società e grazie ad essi ha potuto realizzare importanti investimenti pubblici. La situazione contabile al 31 dicembre 2013 della società, ancora provvisoria e quindi approssimativa, vede dal punto di vista patrimoniale un debito verso banche per circa 3.345.000 euro (con fido concesso per € 4.780.000), un debito verso il Comune per circa 626.000 euro, debiti per fatture da ricevere per circa 13.000 €, con un debito complessivo pertanto pari ad Euro 3.984.000 ; per quanto riguarda l’attivo vi sono beni immobili oggetto di conferimento iniziale per 15.295.000 euro e beni immobili vendibili immediatamente per € 6.639.000. Il risultato presunto di esercizio 2013 è al momento in utile per € 17.000”

I DEBITI DI “VALORE CITTA'”. Ecco i numeri di Battistini: “Nel 2012, come da bilancio presentato, l’ammontare complessivo dei debiti era pari ad Euro 4.430.587 (di cui euro 3.292.250 nei confronti di istituti di credito) con un risultato positivo di Euro 146.268 pur avendo effettuato svalutazioni volontarie su immobili vendibili per Euro 502.082. Nel 2011, come da bilancio presentato l’ammontare complessivo dei debiti era pari ad Euro 6.813.436 (di cui Euro 4.886.882 nei confronti di istituti di credito) con un risultato negativo pari ad Euro 640.858 avendo effettuato svalutazioni volontarie su immobili vendibili per Euro 570.400. Quindi nei due anni 2011 e 2012 le svalutazioni effettuate sui beni hanno complessivamente comportato una componente negativa sui bilanci per 1.072.482 euro. Ed ancora: “Le vendite nel 2013 sono state pari ad Euro 2.216.535. Dal 2008 la società ha acquistato beni dal Comune per un valore complessivo di € 13,6 milioni circa ed ha effettuato vendite per € 7,2 milioni circa.

LA MANCATA PROROGA. Una mancata proroga sul denaro da introitare dal Comune metterebbe a rischio la tenuta dei conti della società, secondo Di Placido. Replica Battistini: “Quanto alle preoccupazioni inoltrate sulle ingerenze nella corretta ed equilibrata gestione amministrativa della società circa la mancata proroga del pagamento si fa presente che la Società Valore Città Srl in data 21.10.2013 ha richiesto la proroga annuale del pagamento per Euro 1.000.000 dal 30 novembre 2013 al 30 novembre 2014 a fronte di un debito residuo nei confronti di questo Comune, per acquisti di immobili da cedere, pari ad Euro 2.626.676. L’Amministrazione, in considerazione del rispetto del patto di stabilità, degli interventi programmati e preso atto della comunicazione della Società del 21.10.2013, ha comunicato in data 22.11.2013 di non poter accogliere la richiesta di proroga del pagamento già previsto al 30.11.2013 di un milione. Successivamente, con idonea comunicazione, il Consiglio di Amministrazione della Società ha posto all’ordine del giorno della Assemblea, convocata per il giorno 10/12/2013, l’autorizzazione al pagamento dell’importo di Euro un milione e rilascio di manleva in favore degli amministratori. Su questi due argomenti il Comune di Cesena, in qualità di socio unico, ha autorizzato il pagamento, tuttavia non ha ritenuto, come di norma, di manlevare gli amministratori”.

LE DIMISSIONI DEI CONSIGLIERI. L’organo amministrativo è stato nominato nell’assemblea del 20 aprile 2012 che ha anche stabilito i seguenti compensi: Presidente e Amministratore delegato Euro 6.750,00; altri componenti del CdA euro 29.28 a seduta. Così il Comune: “Il 2 dicembre 2013 si è dimesso il consigliere Lorenzo Gasperoni per motivi strettamente famigliari e personali. Il 10 dicembre 2013 si è dimesso il consigliere Fabrizio Fanti senza precisare le motivazioni; il 2 gennaio 2014 si è dimesso il consigliere Paolo Strangio per motivazioni personali; il 15 gennaio 2014 si è dimesso il consigliere Jacopo Casanova con la motivazione che l’assemblea del 10 dicembre 2013 avrebbe de facto sfiduciato l’organo amministrativo. L’orientamento della Amministrazione, essendo convocata l’assemblea della società il 23 gennaio con all’ordine del giorno la nomina del nuovo organo amministrativo, in ragione della situazione di equilibrio patrimoniale ed economico esistente, della difficoltà di ottenere pluralità di disponibilità di persone qualificate stante il compenso esistente, confermando l’indirizzo di non mantenere indenni gli amministratori dalle proprie responsabilità che comunque si assumono, della necessaria continuità con la gestione garantita dall’organo amministrativo e dal socio unico che dal 2008 ha sottratto dai rischi di un mercato immobiliare particolarmente depresso, di mantenere bassi i costi di gestione, è quello di nominare un nuovo amministratore unico”.

E conclude: “Pertanto non si è sfiduciato il consiglio di amministrazione, interpretazione data da un solo singolo consigliere; non si ravvisa alcun elemento di similitudine con la vicenda Sapro spa, contrariamente a quanto asserito nella interpellanza; dai dati patrimoniali si può desumere una situazione solida. Si ribadisce che la città di Cesena, al contrario, ha beneficiato dei risultati delle alienazioni immobiliari, verificatesi nonostante la profonda crisi del mercato immobiliare, che hanno consentito di realizzare importanti investimenti pubblici”.

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