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Cronaca Bagno di Romagna

Regalie alla PolStrada, il sindacato di Polizia Siulp: "Lecite sotto le festività"

"Le indagini preliminari, alla luce dei provvedimenti presi ad oggi (sospensione per un solo agente), paiono dimostrare che non vi sia stata alcuna opera di concussione"

“Le indagini preliminari, alla luce dei provvedimenti presi ad oggi (sospensione per un solo agente), paiono dimostrare che non vi sia stata alcuna opera di concussione da parte dei componenti della Polizia Stradale di Bagno di Romagna ma, evidentemente una gestione di quelle che, anche in giurisprudenza, vengono definite come lecite regalie d’uso, normalmente in occasione delle festività”. E’ la presa di posizione del segretario del sindacato di polizia Siulp Roberto Galeotti, sulla vicenda giudiziaria che sta coinvolgendo diversi appartenenti alla sottosezione della Stradale che opera sull’E45.

Galeotti parla di “processo mediatico che vede del tutto incredibilmente già imputati, nonostante non esista un processo ma solo un procedimento nella sua fase embrionale, tutti i colleghi del Reparto di Polizia Stradale di Bagno di Romagna” e per questo il Siulp “desidera sottolineare la propria solidarietà nei confronti di una Sottosezione che opera in uno dei tratti di strada più pericolosi d'Italia, per l'appunto l'E45. Non è inutile ricordare che tutti i componenti di quel Reparto sono stati i principali artefici della medaglia d'oro al merito civile, ottenuta a seguito dell'eccezionale nevicata del febbraio 2012, per i numerosissimi interventi e soccorsi effettuati a favore di persone in difficoltà, svolti con umiltà e coraggio, sprezzo del pericolo e senso del dovere che hanno confermato la mirabile tradizione dei valori istituzionali della Polizia di Stato al servizio della collettività, suscitando (è bene ricordarlo) la riconoscenza della nazione tutta”.

Quindi aggiunge Galeotti: “Desidero precisare che la mia non è una difesa corporativa ma ritengo inaccettabile sia la celebrazione di un processo sui giornali in una fase di mera indagine sia che si alluda, da più parti, ad un sistema di concussione che coinvolgeva l'intero Reparto. Non dobbiamo mai dimenticare che la responsabilità penale è personale e che i processi non si fanno certamente sui giornali ma nella aule di giustizia là dove quei colleghi colpiti da queste censure ben potranno dimostrare la propria innocenza in una vicenda che è ben diversa da quella che viene descritta in questi giorni”.

Ed infine: “Conosco molto bene quasi tutti i colleghi in servizio presso la Sottosezione di Bagno di Romagna, che senza mezzi, risorse e mancanze di turn over, continuano anche in questi giorni a svolgere il proprio difficile e pericolosissimo lavoro con tanta dedizione, nonostante la gogna mediatica alla quale sono stati sottoposti. Per questo motivo desidero rasserenare i sampierani e tutti i cittadini: la loro comunità non è stata intaccata da mele marce”.
 

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