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Cronaca

Caso Dionigi, LibDem e M5S: "Tutto è nato da soldi pubblici dati ad un socio dell'assessore"

I partiti che ne hanno contestato l'operato e chiesto, con diverse gradazioni, le dimissioni o per lo meno lo spostamento ad altro incarico, hanno atteso 48 ore prima di formulare un loro comunicato

Le dimissioni dell’assessore Tommaso Dionigi non sembrano ora avere alcun padre politico, dopo mesi di battaglia e di contro-consigli. I partiti che ne hanno contestato l’operato e chiesto, con diverse gradazioni, le dimissioni o per lo meno lo spostamento ad altro incarico, hanno atteso 48 ore prima di formulare un loro comunicato ufficiale. A prendere la parola, tra i gruppi presenti in Consiglio Comunale solo il Movimento 5 stelle, assieme ai Liberal democratici. Completamente assenti posizioni ufficiali di Libera Cesena e Cesena Siamo Noi.

Scrivono Luigi Di Placido dei Liberaldemocratici per Cesena e Stefano Angeli di Progetto Liberale Cesena: “Una premessa è doverosa: non abbiamo mai avuto nulla di personale nei confronti di Tommaso Dionigi. Teniamo a precisarlo perché chi parla di “cattiveria gratuita”, “macchina del fango”, “clima da caccia alle streghe” (tirando in ballo addirittura la stampa, in maniera decisamente poco elegante), finge di non capire e cerca di nascondere le vere ragioni delle dimissioni dell’Assessore Tommaso Dionigi, che nulla hanno a che vedere con la persona”.

Puntano  sulla questione i due politici di opposizione: “Vogliamo ricordare che tutto nasce da un affidamento di 36.000 Euro, senza nessun tipo di gara, deciso dall’Amministrazione a favore di una società i cui titolari erano anche soci con l’Assessore Dionigi in altre attività. Siamo stati i primi a sollevare questa vicenda, e lo rivendichiamo con orgoglio. Senza entrare nel merito della correttezza della procedura (sulla quale altri si pronunceranno), abbiamo da subito sollevato un problema di opportunità e trasparenza, in nome di un’etica politica che viene prima di qualsiasi altra considerazione. Abbiamo fatto domande, che sono rimaste senza risposta”.

“Evidentemente non doveva essere tutto così a posto, se prima la società ha rinunciato all’affidamento, e ora l’Assessore decide di dimettersi. Nessuna denigrazione personale, quindi, ma solo la constatazione che questa vicenda, nella quale il Sindaco ha sin da subito abbandonato il suo Assessore al suo destino, è uno degli esempi della mancanza di trasparenza nell’operato di questa Amministrazione che da tempo andiamo denunciando. Proprio alcuni temi che il Sindaco elenca come grandi successi dell’attività dell’assessore  dimissionario, sono invece da richiamare come ulteriori esempi di scarsa chiarezza nelle procedure: il progetto per la rete di telecamere MAN da 10 milioni di Euro ne è un esempio illuminante, anch’esso caratterizzato da un affidamento senza gara con motivazioni tutt’altro che convincenti”.

“Ecco perché oggi non è un punto di arrivo, ma un ulteriore punto di partenza, verso una città che sia messa nelle condizioni di sapere, di essere coinvolta, di poter giudicare. Ed ecco perché queste dimissioni non cambiano di una virgola l’esigenza di scelte forti che andiamo da tempo rimarcando a gran voce: più trasparenza, più coinvolgimento, meno sparate e più concretezza, meno monorotaie e più lungimiranza. Questo per quanto riguarda la sanità, i quartieri, il centro storico, il commercio, per citare i temi più recenti”.

“Le dimissioni dell’Assessore Dionigi sporcano irrimediabilmente l'immagine del Sindaco Lucchi, che sta rendendo un pessimo servizio alla città, al suo partito e alla sua Giunta. In nessuna altra realtà limitrofa a Cesena si riscontra un tale atteggiamento chiuso ed arrogante, e siamo certi che questo faccia crescere sempre di più il numero di chi giustamente pretende che la città non debba subire la scelta di chi vuole comandare anziché governare”.

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