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Cronaca

Caso CRC, il comitato risparmiatori: "Chiediamo solo mezzora per parlare a Tomasetti"

Un incontro con la dirigenza della Cassa di Risparmio di Cesena: a richiederlo, a nome del neonato comitato dei risparmiatori della CRC è l'attivista ed ex consigliere comunale Davide Fabbri

Un incontro con la dirigenza della Cassa di Risparmio di Cesena: a richiederlo, a nome del neonato comitato dei risparmiatori della CRC è l'attivista ed ex consigliere comunale Davide Fabbri. A Fabbri, in particolare, non va giù l'impostazione che il nuovo corso della banca ha dato sulle questioni passate, che Fabbri sintetizza in "chi ha avuto, ha avuto.. chi ha dato, ha dato... scurdammoce 'o ppassato".

Dice Fabbri: “Questo è quanto vorrebbe la nuova dirigenza della Cassa di Risparmio di Cesena, la politica di blocco di potere affaristico e finanziario del PD, partendo dai politici locali fino ai nazionali, e anche la nostra defunta Fondazione della Cassa di Risparmio. Ma noi del Comitato Difesa Risparmiatori della Cassa di Risparmio di Cesena, a nome di centinaia di azionisti della banca, non vogliamo accettare l'inaccettabile. Con questa lettera aperta alla presidente del cda Catia Tomasetti, chiediamo un incontro urgente con la dirigenza della banca. Abbiamo il massimo rispetto del nostro tempo e di quello altrui, in particolare di chi ha tanti impegni e importanti responsabilità. Chiediamo pertanto alla dirigenza della banca solo 30 minuti per formulare alcune richieste dei risparmiatori azionisti della banca, e verificare quante possibilità ci siano che vengano considerate ed accettate”.

“I fatti sono eloquenti. Nessuno ha difeso gli azionisti della banca. Al contrario, si è infierito contro di loro, come se avessero tutte le colpe e avessero compiuto loro i tanti misfatti che, non dubitate, faremo venire a galla e porteremo alla conoscenza di tutti. L'unica vera colpa degli azionisti è di essersi fidati quasi ciecamente: aver riposto la fiducia in una banca che da sempre affermava di essere dalla loro parte, mentre gestiva allegramente la politica degli affidi (fidi e prestiti). E' stata una fiducia mal riposta, ma non può essere considerata colpa grave”

Per Fabbri la CRC è stata “una banca malgestita da uomini e centri di potere legati alla politica locale, governata da lobby e da conflitti di interesse. Anche la Banca d'Italia ha responsabilità gravi in tutta questa vicenda:  prima per aver sottovalutato i fatti al punto da dare alla banca un rating molto elevato (ispezione nel 2011) e alla fine (ispezione nel 2015) ha cambiato idea ed ha deciso che la banca fosse da buttare e svendere”.

“Oggi il Comitato è una solida associazione in difesa dei risparmiatori azionisti, fin da subito si è fatto carico di questa necessaria e pesante responsabilità; il Comitato ha la fiducia di centinaia di cittadini risparmiatori. Fino a quando godremo della loro fiducia continueremo la nostra opera senza guardare in faccia a nessuno, e con il solo obiettivo di portare un poco di equità e giustizia dove ora c'è iniquità e sofferenza. Per tutte queste ragioni chiediamo un incontro urgente alla dirigenza della Cassa di Risparmio di Cesena”.
 

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