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Cronaca

Carisp, la "Zaccagnini": "I Comuni svolgano il loro compito nella Fondazione"

"Forse bisognerebbe segnalare ai Sindaci che per rendere autorevole la Fondazione e metterla in grado di svolgere il ruolo che essi chiedono, bisognerebbe in primo luogo che partecipassero in modo attivo"

“Cesena non può essere trattata come una colonia.  La Fondazione della Cassa di Risparmio, come primo azionista di minoranza, deve poter  designare i due nominativi che le competono nel consiglio della banca.  Oltre a questo è la Fondazione che tramite l'Assemblea in cui sono rappresentate tutte  le espressioni del mondo locale:  imprenditori, categorie economiche, volontariato, imprese sociali, professioni, Università, ecc.  rappresenta più di ogni altro la realtà del territorio”: è la presa di posizione dell'associazione "B. Zaccagnini" sul rinnovo dei vertici della Cassa di Risparmio. Ora, infatti, l'istituto di credito è per il 95% nelle mani del Fondo Interbancario, che con una tale quota può fare il bello e cattivo tempo.
 
Tuttavia per l'associazione “non tener conto di questo sarebbe un grosso errore: se la Banca non capisse questo sarebbe la prima a non mostrare considerazione e fiducia verso l’ambiente in cui deve operare.  Ci pensi, dunque”. L'associazione “Zaccagnini” approva che “i Comuni chiedano alla Fondazione di svolgere quel ruolo di rappresentanza e di controllo che le compete, perché la banca non prenda decisioni in totale autonomia, senza tener conto delle funzioni e delle responsabilità che, non solo in termini storici ma reali, essa ha nei confronti del territorio in cui opera”.
 
Spiega: “Invito sacrosanto che noi condividiamo totalmente anche se ne vediamo le difficoltà, ora che la Fondazione detiene "solo" il 2,28 % del capitale della Banca, molto ad di sotto di quel 48% che deteneva prima della crisi e della ricapitalizzazione operata dal Fondo Interbancario”. Quindi una stilettata alle istituzioni: “Forse bisognerebbe segnalare ai Sindaci  che per rendere autorevole la Fondazione e metterla in grado di svolgere il ruolo che essi chiedono, bisognerebbe in primo luogo che partecipassero in modo attivo ai livelli istituzionali in cui sono inseriti: Assemblea, con 5 Comuni in rappresentanza del capoluogo e delle Unioni del Savio e del Rubicone; Consiglio Generale con 3 rappresentanti delle stesse Unioni. E' questo il modo più concreto per dare autorevolezza alla Fondazione. Assemblea e Consiglio Generale sono infatti i luoghi istituzionali in cui è giusto e proprio che avvenga il dibattito.  Una Fondazione  forte e rappresentativa è nell'interesse di tutti. La prima scadenza in cui questo ruolo della Fondazione verrà messo alla prova è l'assemblea della banca, convocata per il prossimo 20 ottobre. Dovendosi rinnovare in quella sede il Consiglio di Amministrazione abbiamo il timore  che la Banca avrà la tentazione di procedere in proprio, senza coinvolgere altri. Si sente parlare infatti di un Consiglio totalmente nuovo, il che rappresenterebbe il terzo o quarto ribaltone in poco più di cinque mesi, ma sarebbe un grosso errore”.

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