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Cronaca Cesenatico

Innalzati gli argini del canale Olca: lavori conclusi in appena quattro mesi

I lavori sono iniziati nel mese di aprile e terminati a fine luglio

Un esempio di positiva sinergia pubblico-privato è quello che ha visto coinvolto il Consorzio di bonifica della Romagna ed un nutrito gruppo di residenti della frazione di Sala di Cesenatico, con il supporto dell’amministrazione comunale di Cesenatico. All’interno della campagna di Sala corre il canale “Olca”, uno degli scoli principali del Consorzio, che raccoglie le acque un bacino di oltre 1.000 ettari e si sviluppa per circa 1.300 metri, fino ad immettersi nel Torrente Pisciatello all’altezza del “Ponte Rosso”. Nel febbraio 2015 il canale, complice anche l’eccezionale e prolungata mareggiata che ha reso pressoché impossibile lo scarico a mare di tutti i corsi d’acqua, è stato interessato da una forte piena, che ha comportato non pochi danni ai terreni ricompresi nel bacino, in particolare nella zona a monte di via Campone Sala.

Il Consorzio si è immediatamente attivato avviando una progettazione urgente, di importo pari a 100mila euro, finanziata interamente dal Consorzio stesso, per l’innalzamento degli argini del canale Olca nel tratto più critico. La perizia prevedeva anche l’acquisizione di aree private per la costruzione degli argini, per la quale era auspicabile l’accordo bonario con i proprietari interessati, al fine di accelerare l’avvio dei lavori. Con la collaborazione dell’assessore comunale Valentina Montalti e dell’intraprendente giovane ingegnere Stefania Mordenti, residente in loco e “capofila” dei privati interessati, si sono svolte numerose riunioni tra i tecnici consortili e le oltre trenta ditte coinvolte, in assemblee sempre ordinate e costruttive, all’interno delle quali la perizia non è stata semplicemente spiegata, ma via via adeguata, grazie alle segnalazioni e ai suggerimenti dei residenti. Non solo: i residenti, convinti della bontà del progetto, hanno chiesto ai tecnici consortili di poter mettere in sicurezza tutte le immissioni dei loro fossi privati nel canale Olca, rendendosi disponibili ad acquistare di tasca propria tutte le valvole di non ritorno, se il Consorzio gliele avesse installate.

E così è avvenuto: in tempi record, il Consorzio ha ultimato la progettazione, stanziato le somme necessarie per i lavori e per gli espropri, raggiunto gli accordi bonari con una trentina di proprietari. Questi ultimi, oltre ad aver contribuito alla progettazione con suggerimenti di dettaglio, hanno fornito le valvole di non ritorno e le tubazioni necessarie per ricostruire le immissioni private interessate (una trentina anch’esse). I lavori, affidati a seguito di procedura negoziata alla ditta Neri Massimo di Roncofreddo, sono iniziati nel mese di aprile e terminati a fine luglio. "Anche l’esecuzione dei lavori è stata caratterizzata da grande collaborazione tra i tecnici del Consorzio addetti alla Direzione Lavori, presenti quotidianamente in cantiere, ed i residenti. Questa preziosa quanto rara sinergia ha fatto sì che i lavori si svolgessero con la massima rapidità ed efficacia, che non è affatto scontato quando il pubblico “entra in casa” del privato con espropri, anche quando il fine da perseguire è lo stesso per tutti, ovvero quello della sicurezza del territorio", evidenziano dal Consorzio.

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