"Calo pauroso di preti", ecco la rivoluzione delle parrocchie: 1 parroco su 2 accetta la sfida della responsabilità in solido
"La parrocchia - spiega il Vescovo - non è più isolata, il parroco non può più camminare da solo, ad imporcelo c'è il drammatico calo dei preti, ma anche la pandemia"
Una vera e propria rivoluzione della organizzazione delle parrocchie, imposta dal drastico calo delle vocazioni. Approfitta dell'incontro con i giornalisti il Vescovo di Cesena Douglas Regattieri per illustrare la ristrutturazione che ha investito la diocesi locale. "C'è stato bisogno di rivedere la struttura perchè i tempi cambiano molto rapidamente, abbiamo anche voluto dare una risposta all'invito di Papa Francesco di 'camminare insieme'".
Il Vescovo tra Covid e informazione: "Rischio caos"
"La parrocchia - spiega il Vescovo - non è più isolata, il parroco non può più camminare da solo, ad imporcelo c'è il drammatico calo dei preti, ma anche la pandemia". E allora cosa succede? Che all'interno delle 6 zone pastorali della diocesi di Cesena Sarsina ci siano due strutture diverse che viaggiano a due velocità: le unità parrocchiali e le unità pastorali".
E' lo stesso Vescovo a spiegare in sintesi la grossa novità: "Alcune parrocchie si mettono assieme e formano un'unità parrocchiale guidata da un unico parroco responsabile in solido per tutte le parrocchie. Ad esempio Gambettola, Bulgaria e Bulgarnò sono guidate da un unico parroco, lo stesso vale per Martorano, Ronta, San Martino in Fiume".
Un parroco su due ha accettato la nuova sfida: "Sono circa 30 su una sessantina i parroci della diocesi che hanno accettato questa responsabilità in solido. Le unità parrocchiali sono 13 e alcune raggruppano anche 3-4 parrocchie. Ho voluto che fosse un percorso condiviso, i parroci che non hanno accettato il cambiamento non sono di serie B, probabilmente sono solo spaventati dalla novità", mette in chiaro il Vescovo. Ma è questa la prospettiva dei prossimi anni "perchè c'è un calo drammatico di sacerdoti".
Una ristrutturazione in cui restano però 8 unità pastorali con i parroci che non hanno accettato il nuovo ruolo di parroci in solido, e restano ancorati al vecchio sistema. La nuova organizzazione si snoderà per i prossimi 3 anni. "Quando sono arrivato - sottolinea il Vescovo - c'erano 120 sacerdoti, ora sono una novantina, di cui 65-70 in età lavorativa. C'è un calo pauroso anche nella pratica religiosa dei laici, ma su questo incide la pandemia, penso agli anziani che per paura hanno rinunciato alla messa".