rotate-mobile
Cronaca

Caccia allo storno, "province romagnole fuori legge"

I presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini "ne danno una propria interpretazione estensiva, con ciò modificando di fatto le indicazioni della Regione", lo dice Meo (Sel)

La Regione, con la deliberazione della Giunta regionale n. 1039 del 23 luglio 2012, avrebbe consentito, nell’ambito della stagione venatoria 2012/2013, il prelievo in deroga dello storno, con l’obiettivo di prevenire i danni alle coltivazioni agricole. Tale prelievo dovrebbe avvenire nelle province individuate, nelle giornate e negli orari previsti per l’esercizio venatorio e secondo periodi, luoghi e modalità specificatamente indicati nell’allegato alla deliberazione della Giunta.

Lo segnala la consigliera Gabriella Meo (Sel-Verdi) in un’interpellanza rivolta alla Giunta regionale, in cui specifica che, secondo quanto previsto dall’art. 9 comma 2 della Direttiva 2009/147/CE, il ‘Servizio territorio rurale ed attività faunistico-venatorie’ della Regione sarebbe l’unica autorità abilitata a dichiarare che le condizioni stabilite sono soddisfatte sulla base dei mezzi e delle limitazioni individuate.

Fra il 29 ed il 30 agosto 2012, tuttavia, i presidenti delle Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Forlì-Cesena e l’assessore all’Agricoltura della Provincia di Rimini avrebbero inviato tre comunicazioni dal contenuto pressoché identico ai propri organi di vigilanza (polizia provinciale), al Corpo forestale dello Stato, alle Associazioni venatorie e agli ATC territorialmente competenti, nelle quali – scrive Meo - in parte riproducono (“talvolta erroneamente”) il testo dell’allegato alla deliberazione regionale, in parte “ne danno una propria interpretazione estensiva, con ciò modificando di fatto le indicazioni della Regione”.

La Provincia di Forlì-Cesena, per esempio, “nella sua comunicazione, ne approfitta pure per inserire gli oliveti fra le colture attorno a cui è possibile il prelievo in deroga dello storno, pur non essendo tale coltura indicata nel testo della deliberazione”.

Considerando che su questa vicenda sarebbe stato inoltrato un esposto alla Commissione europea, si “presume per errata applicazione della Direttiva 2009/147/CE”, Meo chiede alla Giunta regionale se sia a conoscenza del contenuto delle comunicazioni delle amministrazioni provinciali e se risulti che siano state sottoposte a un parere preventivo dell’ISPRA (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale), visto che modificano il testo della deliberazione n. 1039/2012.

La consigliera vuole quindi sapere se analoghe comunicazioni siano state inviate da altre amministrazioni provinciali in cui è consentito il prelievo in deroga, se la Regione non ritenga che tali comunicazioni siano in contrasto con la norma comunitaria e se non valuti che, per evitare eventuali sanzioni comunitarie, sia necessario ribadire alle amministrazioni provinciali e agli organi di vigilanza che l’unico testo normativo vigente è quello della deliberazione n. 1039/2012 e che qualsiasi altra comunicazione in contrasto con quel testo è illegittima.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Caccia allo storno, "province romagnole fuori legge"

CesenaToday è in caricamento