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Cronaca

Blitz di Forza Nuova alla moschea. Il Commissariato: "Non è comunità a rischio"

Nella notte tra giovedì e venerdì la moschea di Cesena, quella di Savignano e alcune chiese cattoliche sono state oggetto di un'azione dimostrativa di alcuni militanti di Forza Nuova, che hanno affisso dei volantini

Nella notte tra giovedì e venerdì la moschea di Cesena, quella di Savignano e alcune chiese cattoliche sono state oggetto di un'azione dimostrativa di alcuni militanti di Forza Nuova, che hanno affisso dei volantini definendo i luoghi di culto islamici come “zone di guerra” e invitando - con la scritta in latino “Se vuoi la pace, prepara la guerra” - anche la chiesa cattolica a mobilitarsi per riaffermare la “nostra antica ed invitta identità cattolica”. L'area della moschea è stata anche deliminata con un nastro giallo-nero, ad indicare, allegoricamente, la zona "off limits". Mentre i volantini diretti alla chiesa cattolica sono stati affissi sulle porte del Duomo.

FORZA NUOVA
- Il blitz di Forza Nuova è avvenuto in modo coordinato in molte altre città d'Italia, a Ravenna e a Rimini nel territorio romagnolo. Nella sua rivendicazione dell'atto dimostrativo, Forza Nuova sostiene che “le moschee costruite nelle nostre città sono il simbolo più evidente del lassismo morale e pragmatico della politica italiana, cieca ai bisogni della sua gente e serva di strategie ed interessi stranieri”. Per Forza Nuova ognuna delle moschee “segna la cessione territoriale e morale di un ulteriore pezzo della nostra terra ad un Islam che, al netto delle mille parole mielose e delle maschere pacifiste, incuba in sé il germe indissolubile dell’aggressione”.

IL BLITZ - Scoperti i volantini, con l'arrivo dei primi fedeli per le preghiere che precedono l'alba (intorno alle 5 di mattina), alcuni membri della comunità islamica hanno allertato le forze dell'ordine, che sono intervenute con una pattuglia dei carabinieri in prima battuta. La questione è poi passata nelle mani dell'Ufficio Investigativo del Commissariato di Cesena e della Digos della Questura di Forlì, che hanno avviato le prime indagini, con i rilievi fotografici. Dal Commissariato, in ogni caso, si precisa che il centro di cultura islamica di Cesena non rappresenta una comunità a rischio di radicalizzazione islamica.

GLI ISLAMICI Sulla questione è intervenuta anche la comunità islamica di Cesena prendendo le distanze, ancora una volta, dagli attentatori dell'Isis e spiegando che, secondo il Corano, “chi uccide non sentirà neppure l'odore del Paradiso”. Gli islamici della moschea di via Longo, a Cesena, erano intervenuti all'indomani degli attentati di Parigi, per ribadire la loro condanna. Yakine Hisham, addetto alle relazioni esterne della comunità islamica cesenate chiede inoltre la collaborazione dei cittadini per l'identificazione dei responsabili e di manifestare contro tali gesti.

IL SINDACO - Scrivono il Sindaco Paolo Lucchi e il Presidente del Consiglio Comunale Simone Zignani: “In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, dopo gli attentati di Parigi, comprendiamo che ci possano essere reazioni diverse, dettate dalla sensibilità e dalle opinioni personali. E’ il cuore stesso della democrazia a riconoscere a tutti il diritto di esprimere le proprie opinioni, purchè nel rispetto delle opinioni altrui. E sono questi i valori che vogliamo difendere di fronte alla barbarie di chi - a Parigi, come purtroppo in altre parti del mondo – vuole imporre il proprio punto di vista con la violenza e la sopraffazione. Proprio per questo sentiamo il dovere di esprimere tutto il nostro sdegno per il blitz messo a segno da Forza Nuova con l’apposizione,  davanti a luoghi di culto islamici e cattolici della nostra città e di Savignano, di cartelli  che si commentano da soli. L'odio che trapela da iniziative come quella di sporcare luoghi di culto, non può appartenere alla nostra cultura, al nostro vivere insieme; e chi sceglie di muoversi  su questo terreno, deve sapere che troverà la ferma condanna delle istituzioni democratiche di questa città. A chi alimenta il motto "si vis pacem, para bellum", rispondiamo con intransigenza che noi stiamo dalla parte di coloro che dicono: "si vis pacem, para pacem".
 

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