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Cronaca

"Basta con la demonizzazione di Israele", 15 cittadini cesenati scrivono una lettera aperta

“Siamo quindici cesenati di diverso orientamento politico ma uniti da un unico filo conduttore, quello della passione per la libertà, la democrazia e la verità”

“Siamo quindici cesenati di diverso orientamento politico ma uniti da un unico filo conduttore, quello della passione per la libertà, la democrazia e la verità”. Inizia così una lettera aperta alla cittadinanza, i cui proponenti (15 cesenati di diverso orientamento politico) puntano a chiarire le troppe “mistificazioni storiche e le strumentalizzazioni dei fatti” sulla situazione israelo-palestinese rese possibili dalla “scarsa conoscenza storica di molti” al solo scopo di “demonizzare Israele l’unico Stato veramente democratico del Medio Oriente”.

“Abbiamo letto di una manifestazione pro-palestinesi. Difendiamo e difenderemo sempre la libertà di manifestare pacificamente”, ma “abbiamo tutto il diritto di criticare” chi si attribuisce il diritto di colpevolizzare sempre lo Stato ebraico, che per “una certa area politica e culturale non ha mai ragioni né scusanti. Israele è visto come il ‘male assoluto’ e sta proprio in questo paradigma la contaminazione tra antisemitismo e antisionismo, tra l’odio antisemita e l’odio per Israele”.

Nella lettera è poi citata una nota dichiarazione di Ugo La Malfa, “la libertà dell’Occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme”.

“Una verità tuttora attualissima: la libertà, la democrazia, i diritti che vorremmo fossero patrimonio di tutti si stanno infrangendo sotto la pressione di nuovi imperialismi teocratici islamici che non esitano a usare ogni mezzo, dal terrorismo all’educazione dei propri popoli all’odio, dalla propaganda martellante al sacrificio di civili, per ‘estirpare’ definitivamente lo Stato di Israele considerato un corpo estraneo, democratico e occidentale, in quest’area geografica”.

Ne è una prova lo Statuto di Hamas, fra i cui obiettivi ci sono, in sintesi, “la distruzione dello Stato di Israele e l’assassinio di ebrei ovunque si trovino. Degli ‘ebrei’ non degli ‘israeliani’: dunque questo documento non a caso è stato definito ‘nazista’”.

Non si comprende quindi “come esponenti del PD e di Articolo Uno, che a Cesena hanno sostenuto la messa a dimora delle ‘pietre d’inciampo’, ergendosi a tardivi difensori delle vittime del nazifascismo, possano sostenere la causa di chi vuole portare a termine il nefando disegno nazista, ovvero la ‘soluzione finale’ della questione ebraica”.

Nella lettera si ricordano anche “i miliardi di dollari e di euro che gli Stati occidentali hanno profuso a Gaza”, utilizzati “dal regime di Hamas, manovrato dall’Iran, non per la popolazione ma per fini terroristici, per trasformare Gaza in un presidio militare da cui colpire Israele senza soluzione di continuità, usando i civili palestinesi come scudi umani” e non a caso “il recente attacco missilistico di Hamas contro Israele” e gli “incidenti nella spianata delle moschee a Gerusalemme fanno parte di una precisa strategia per costringere Israele a difendersi, ma soprattutto per indebolire ulteriormente l’Autorità palestinese e Abu Mazen”, obiettivo di Hamas per “prendere il sopravvento nei territori palestinesi come accadde a Gaza nel 2006”. “Un piano che, se avesse successo, significherebbe chiudere la possibilità di qualsiasi accordo”.

“Non capire cosa ci sia in gioco - si legge ancora nella lettera - è molto grave, ma è ancora peggio rimanere imprigionati dentro una narrazione falsa quanto obsoleta che contrapponeva i cattivi (Israele) ai buoni (Hamas e Autorità palestinese)”.
Tra gli obiettivi c’è quindi isolare “i movimenti ostili a qualunque soluzione equa e condivisa tra i due popoli. Sarebbe questo l’inizio di un percorso che potrebbe davvero portare alla soluzione auspicata di due popoli, due Stati democratici”.

I proponenti, in ordine alfabetico, sono: Aida Agostini, Lidia Cappelli, Alessandro Carli, Marco Casali, Enrico Castagnoli, Antonella Celletti, Luigi Di Placido, Gianluigi Giacomini, Tommaso Marcatelli, Stefano Molari, Paolo Montesi, Angelo Pagliacci, Franco Pedrelli, Stefano Spinelli, Andrea Torri. A queste prime firme se ne aggiungeranno altre, viste le numerose richieste di sottoscrizione.

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