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Bar e ristoranti pronti a disubbidire al Dpcm, Confesercenti e Confcommercio incontrano il Prefetto

"La reazione dei titolari di pubblici esercizi è andata crescendo fino a prospettare di rifiutare il rispetto delle disposizioni"

 "Le notizie di questi giorni ed i preannunci sui contenuti del prossimo DPCM hanno determinato in tutte le categorie del commercio ed in particolare nel settore dei pubblici esercizi un innalzamento del grado di sofferenza giunto ormai al limite". Lo affermano in una nota congiunta Confcommercio Forlì, Confcommercio Cesena, Confesercenti Forlì e Confesercenti Cesena.

"In particolare la reazione dei titolari di pubblici esercizi è andata crescendo fino a prospettare di rifiutare il rispetto delle disposizioni in materia di aperture e di chiusure. Poiché Ascom e Confesercenti sono impegnate a trovare con il Governo nazionale e regionale soluzioni utili a consentire alle imprese di restare aperte nel pieno rispetto di standard di sicurezza già concordati, ma pur anche rettificabili, purché una volta sanciti consentano di operare con certezza e continuità, a fronte di crescenti segni di tensione nelle categorie, hanno chiesto ed ottenuto un incontro urgente con il Prefetto di Forlì Cesena Dott. Corona".

"Il Prefetto - fanno sapere le associazioni -  nel farsi carico appieno delle preoccupazioni espresse dai rappresentanti  delle Associazioni del commercio e dei pubblici esercizi, si è impegnato a riferire all’Amministrazione centrale la reiterata disponibilità delle Associazioni nel voler entrare nel merito dei protocolli in grado di garantire alle imprese rappresentate  di poter esercitare la propria attività nel rispetto degli standard di sicurezza previsti in tutti gli altri ambienti di lavoro e di frequentazione già consentiti nel Paese, al fine di poter garantire alle imprese di sopravvivere fino a  vincere la terribile guerra al Covid 19. Il Prefetto nel dichiararsi impegnato a garantire la più serena ancorché difficile gestione di questa difficilissima congiuntura sociale ed economica ha altresì ribadito la chiara volontà di non voler consentire azioni di protesta che si configurino come illecite. L’incontro si è concluso con l’impegno di rivedersi non appena si saranno delineati i contenuti del prossimo DPCM, al fine di valutarne gli effetti su categorie già così provate, in un contesto in cui il ruolo principale lo gioca un fattore ancora non sotto controllo, cioè il virus Covid 19".

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