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Cronaca Bagno di Romagna

Bagno di Romagna, rimborso della tariffa di depurazione: il Comune sollecita l'Agenzia delle Entrate

Pur potendo erogare i rimborsi, l’amministrazione deve attendere i chiarimenti (sollecitati) richiesti all’Agenzia delle Entrate per poter procedere in modo regolare

L’amministrazione comunale di Bagno di Romagna interviene sulla questione del rimborso della tariffa di depurazione e con una lettera del sindaco Marco Baccini ai cittadini fornisce un aggiornamento circa lo stato della procedura di rimborso. In primo luogo, ciò che viene ribadito è la decisione dell’amministrazione di procedere al rimborso delle somme spettanti ai cittadini. 

“Una decisione - afferma il sindaco - che ha trovato costante conferma negli atti che abbiamo deliberato ed ai quali è stata data coerente esecuzione: prima l’abbandono delle cinque cause civili pendenti avanti il Giudice di Pace di Bagno e degli ulteriori tre giudizi di appello in discussione presso il  Tribunale di Forlì; poi l’invio di un’istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate per ottenere un avallo giuridico vincolante circa la possibilità di poter procedere al rimborso a fronte di una sola una richiesta cumulativa; ed inoltre la ricognizione e l’aggiornamento degli elenchi degli aventi diritto”.

Attualmente, il nodo della questione è rappresentato dalle modalità di richiesta da parte dei creditori, per le quali la risposta definitiva dell’Agenzia delle Entrate sta richiedendo tuttavia più tempo del previsto. L’amministrazione, infatti, ha dovuto richiedere un ulteriore chiarimento al primo responso dell’Agenzia delle Entrate, che non si esprime in modo esaustivo e puntuale sulla ipotesi più favorevole prospettata. “D’altra parte - continua Marco - l’avallo dell’Agenzia delle Entrate è indispensabile per poter procedere come da noi indicato ed evitare il rischio concreto che successivamente l’Agenzia delle Entrate possa contestare l’evasione dall’imposta di bollo e procedere con sanzioni nei confronti sia dei cittadini che dell'Ente (responsabili in solido) per la regolarizzazione degli importi non versati”.    

Pur potendo erogare i rimborsi, l’amministrazione deve attendere i chiarimenti (sollecitati) richiesti all’Agenzia delle Entrate per poter procedere in modo regolare. Questo sarebbe l’unico ed il vero problema che sta rallentando l’avvio dei rimborsi se non che, nonostante le decisioni dichiarate e gli atti che ne hanno fatto seguito, alcuni cittadini hanno avviato un nuovo  giudizio avanti il Giudice di Pace di Forlì per ottenere il rimborso per via giudiziaria.

“Se da una parte possiamo comprendere che questa annosa e ormai decennale questione possa aver ingenerato negli anni un sentimento di sfiducia, ci spiace dover rilevare che quest’ultima azione proposta è veramente inaccettabile e controproducente, sia per i creditori stessi che per tutta la comunità” afferma il sindaco. A fronte di questo nuovo giudizio, infatti, il Comune si troverà costretto a doversi costituire in giudizio, nominando un legale con oneri e spese a carico di tutta la comunità e con ulteriori ritardi nel definire una questione che poteva essere chiusa non appena ricevuti i chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate.

Netto è il commento del sindaco, che dichiara come "ciò sia tanto più inaccettabile se si considera che l’amministrazione aveva risposto all’intimazione del legale nominato dal gruppo di cittadini ribadendo la volontà dichiarata di procedere ai rimborsi ed aveva fatto presente di attendere l’esito dei chiarimenti richiesti all’Agenzia delle Entrate. Come pure non si può sottacere sul fatto che simili azioni siano appoggiate da chi siede ufficialmente nei banchi del Consiglio comunale, in questo caso il rappresentante della lista “Unica Alternativa”, che dimostra di industriarsi per dare addosso all’Ente e quindi a tutta la Comunità, invece di operare per il bene comune”.

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