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Cronaca

"Autovelox in E45? Per forza, è una El Dorado stradale"

Quesito Asaps: Gli autovelox, nel tratto romagnolo di E45, sono posizionati per la sicurezza della strada o sono una fonte di entrate per i comuni?

Quesito: Gli autovelox, nel tratto romagnolo di E45, sono posizionati per la sicurezza della strada o sono soprattutto una fonte di entrate per i comuni che si trovano ad avere sul proprio territorio un ”El Dorado stradale”?
La riflessione, più che mai oculata, porta la firma dell'Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale ( Asaps) e affronta il tema della sicurezza stradale a 360 gradi. «I soldi ricavati dalle sanzioni degli autovelox – dice Giordano Biserni, presidente Asaps - non sono investiti su quella stessa strada, che ne avrebbe un grande bisogno».

«Sono spesi – continua - in altre attività del Comune. E' comodo sanzionare automobilisti in transito, che solitamente non fanno parte del proprio elettorato, senza poi investire in maggiore sicurezza in quella stessa  dissestata arteria stradale».

Per capire quindi se le amministrazioni attraversate dall'E45 hanno una chiara entità del livello di sicurezza della strada, l'Associazione fa una cosa semplice e lecita: chiede i dati. Dati sul numero di incidenti nel proprio tratto negli anni scorsi, quanti feriti e quanti morti ci siano stati per capire se ci sia un allarme sicurezza da giustificare un ricorso puntuale all'autovelox. «In caso contrario – proseguono - c'è un meccanismo che poco o nulla ha a che fare con la sicurezza. Insomma si rischia di fare una grossa cura dove non c'è la malattia e questo allontana la fiducia fra controllori e controllati. Non dobbiamo dimenticare poi che l'E45 è coperta anche dalla Polizia stradale, che ha un reparto a Bagno di Romagna e dall'Arma dei Carabinieri, attivi giorno e notte» precisa l'Asaps.

La proposta. Per evitare discrepanze tra Comuni, l'Associazione suggerisce di creare un fondo a livello regionale dedito alla sicurezza stradale; sarebbe a disposizione, tolte le spese,  anche dei comuni non attraversati da quello che definisce un “El Dorado stradale”. Insomma dovrebbero beneficiare degli incassi anche gli altri comuni di area che non possono piazzare settimanalmente gli autovelox in una superstrada. L'elenco è lungo.

«Non dimentichiamo poi – continua Biserni - che la legge 120 del 2010 già prevede che metà degli introiti ricavati dai controlli sulla velocità vadano all'ente proprietario della strada. Ma ancora questo non succede perché manca un provvedimento che regolamenti la materia. Ci sembra che nessuna abbia fretta di farlo uscire».

E visto che di sicurezza stradale si tratta, sempre l'Asaps, sulla base della propria grande esperienza sul tema, punta l'accento su una questione non secondaria. «Per una sicurezza a 360 gradi non ci si può limitare a piazzare l'autovelox su auto in transito, chiediamo allora  alle stesse autorità comunali:  sulla E45 quanti controlli sono fatti con gli etilometri, su chi guida senza cinture, con il cellulare e sui veicoli pesanti anche nelle ore notturne?».

Una puntina velenosa sul finale per far riflettere lettori e amministratori: «Perchè tra le ricchezze prese in considerazione per il territorio che sono l'industria, l'artigianato e il turismo non inseriamo anche l'attraversamento di superstrade? L'incidenza per alcuni comuni è notevole per altri è inesistente».

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