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Cronaca Roncofreddo

Autovelox non ben segnalati in E45, il sindaco di Roncofreddo alla sbarra

E’ giunta, insomma, davanti al giudice una delle inchieste (altre procedono parallele e riguardano altri Comuni) relative all’uso improprio dell’autovelox, inchieste realizzate dalla Polizia Stradale

E’ iniziato il processo al tribunale di Forlì per l’autovelox che la polizia municipale di Roncofreddo utilizzava nelle poche centinaia di metri in cui l’E45 attraversa il suo territorio comunale. E’ giunta, insomma, davanti al giudice una delle inchieste (altre procedono parallele e riguardano altri Comuni) relative all’uso improprio dell’autovelox, inchieste realizzate dalla Polizia Stradale.

L’imputato di maggior visibilità in questo processo è il sindaco di Roncofreddo Franco Cedioli. Con lui alla sbarra altre 7 persone, tra dipendenti della Polizia Municipale e responsabili della ditta esterna proprietaria della strumentazione. Le accuse mosse dalla Procura a vario titolo e a seconda delle specifiche funzioni sono di abuso d’ufficio e falso. Da una parte, infatti, si contesta che l’utilizzo del rilevatore elettronico di velocità non era sufficientemente segnalato, mentre veniva attestato il contrario nelle multe inviate.

Il secondo filone, invece, riguarda il rapporto tra il Comune e la ditta esterna dell’autovelox: i patti tra i due soggetti sarebbero stati quelli di una sorta di pagamento “a cottimo”: una cifra per ogni verbale spedito. Una procedura irregolare, per la Procura, che  sottrarrebbe risorse da impiegare per la sicurezza stradale. Nel corso dell’udienza di mercoledì pomeriggio  (presidente del collegio Giovanni Treré, pm in aula Antonio Vincenzo Bortolozzi) sono stati sentiti i poliziotti che hanno svolto le indagini.

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