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Cronaca

Ausl unica, Valletta (Cesena Siamo Noi): "La nostra idea di sanità"

"La Sanità ha vincoli nazionali. La Regione impone tetti di spesa per farmaci e prestazioni. Dunque la scelta dell'Asl Romagna è stata fatta principalmente con un obiettivo di risparmio economico"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

La Sanità ha vincoli nazionali. La Regione impone tetti di spesa per farmaci e prestazioni. Dunque la scelta dell'Asl Romagna è stata fatta principalmente con un obiettivo di risparmio economico.

Difatti:

–             l'Asl unica può strappare prezzi migliori per farmaci e prodotti;

–             l'Asl unica nella riorganizzazione può avere risparmi nelel figure dirigenziali

–             Ci può essere una ottimizzazione delle risorse: l'ufficio legale è sotto organico? Alcuni reparti vanno potenziati? La mobilizzazione del personale è da mettere in conto.

Ovviamente queste sono scelte che competono all'Azienda.

Sulla mobilità degli utenti, invece, le rappresentanze politiche possono anzi devono intervenire per chiedere che non siano eccessive.

Va detto che questo tipo di riorganizzazione è iniziato prima dell'Asl Romagna: Cesena ha gia avusto la chiusura del reparto di dermatologia (che è stata chiusa poi in tutti gli ospedali). Cesena non ha più il reparto di malattie infettive: i pazienti ed i loro familiari oggi fanno avanti ed indietro verso Forlì. D'altra parte Cesena ha il Trauma Center: da Ravenna, ad esempio, chi subisce un trauma grave viene portato a Cesena.

E sono logiche comprensibili: in chirurgia mantenere la mano nelle operazioni complicate, garantisce un servizio migliore.

Ma c'è il rovescio della medaglia.

Cesena ha investito molto nel Trauma Center: le risorse economiche, che non sono infinite, se sono corpose verso questo reparto, non lo possono essere evidentemente verso gli altri. Verosimilmente ci sono altri reparti che non hanno la copertura economica per funzionare a dovere.

La coperta è corta: ci sono PRO e CONTRO, non è semplice dire se sarà un bene o un male questa riorganizzazione.

Per capirlo dunque occorre guardarla con gli occhi degli utenti, dei cittadini, che chiedono:

1.            che siano ridotti i tempi di attesa;

2.            che vi sia un numero di posti letto adeguato;

3.            che le prestazioni siano effettuate non troppo lontano da casa. In questo senso: per le eccellenze, per i trattamenti complicati, urgenti, di alta specializzazione, tutti noi siamo pronti a cercare il centro di riferimento, l'equipe medica più esperta. Il trauma center a Cesena, la cardiologia a Forlì, la chirurgia pediatrica a Rimini.

Ma tutto il resto, da una diagnostica di qualità, dalla rete ambulatoriale, per tutti gli interventi di bassa e media complessità, ecco per tutto questo dobbiamo chiedere di non dover fare 50 km di andata e ritorno ogni volta.

In questo senso siamo preoccupati un pò dall'Assessore alla sanità B. Di Cesena che dice testualmente: "i cittadini vanno alla ricerca del medico più bravo, non del medico più vicino".

Quindi? Dobbiamo aspettarci di dover fare decine di chilometri alla ricerca del miglior specialista?

Questa non è la tradizione romagnola.

Noi maschietti, se abbiamo un problema, chiediamo una visita urologica al Bufalini: incontriamo il Dottore, ci troviamo bene ed alla fine chiediamo: "Dottore, ci sarà ancora lei la prossima volta?" e lui ci risponderà. "Sa non so, siamo sette...". E noi: "Dottore. Nessun problema. Se non lei, ci sarà uno bravo come lei".

Perchè noi ci fidiamo della struttura ospedaliera.

Non siamo abituati, come in Emilia, ad andare a cercare ogni volta, prima di qualsiasi bisogno, il professionista di grido. Quello che poi esercita anche una solida attività privatistica.

Ecco ciò che il Sindaco deve andare a raccontare all'Azienda: che noi siamo questo.

I decisori a Bologna se ne facciano una ragione: i Romagnoli non vanno alla ricerca del medico più bravo, perchè vogliono potersi fidare della loro struttura.

Ma noi rappresentanti dei cittadini non possiamo solo raccontare belle parole, dobbiamo anche essere in grado di valutare, di dare un peso a qudste esigenze. Se fossi Sindaco, come primo cittadino vi direi che sono in grado di farlo. Ma non sono Sindaco. Sono invece Presidente della Quarta Commissione, che si occupa di sanità.

E come presidente della Quarta Commissione, vi dico che abbiamo gli strumenti per valutare la bontà di un progetto.

Sono questi gli indicatori che valuteremo per la buona riuscita dell'Asl Romagna:

1)            LISTE DI ATTESA. Valuteremo in Commissione i tempi che occorrono oggi per diagnosi, visite specialistiche, operazioni chirurgiche routinarie; ovviamente dall'Asl unica ci aspettiamo un miglioramento. Non è possibile accettare che una mamma di una bambina dodicenne, chiamando oggi per chedere una visita cardiologica pediatrica, si senta rispondere che c'è posto a novembre.

2)            MOBILITà DEGLI UTENTI. Valuteremo il grado di mobilità attuale per le prestazioni di cui al punto sopra: dove vanno i Cesenati per ottenere questi servizi oggi, e vigileremo perchè questi spostamenti non aumentino. Lo voglio ricordare: per l'alta specializzazione va benissimo il centro di eccellenza, che sia Rimini Ravenna Forlì o Cesena. Ma per tutto il resto la qualità deve esserci anche vicino a casa.

3)            IMPORT/EXPORT. Per le prestazioni ordinarie, quanti vengono da fuori per cercare i servizi nel Cesenate, quanti invece da Cesena vanno fuori. Sono numeri importanti, che descrivono la qualità di un servizio. E sappiamo che la qualità di alcuni servizi non è negoziabile. Faccio l'esempio di un parto naturale, che può essere fatto al limite in casa, o in ospedale con il minimo dell'assistenza medica. Ma eventuali complicanze devono poter essere gestite in tutta sicurezza in quello stesso ospedale. E' possibile secondo voi un trasferiemnto dell'ultimo minuto?

4)            POSTI LETTO. La media Europea è 5,5 su 1000 abitanti. In Italia dobbiamo arrivare per legge al 3.7 anzi scendere di un ulteriore 0,1%. Su questo ci vogliamo veder chiaro.

5)            PRONTO SOCCORSO e prima assistenza diffusa sul territorio. La riorganizzazione, coinvolgendo per le cose lievi i medici di base, può migliorare la situazione odierna.

In conclusione, se il Consiglio Comunale di giovedì ha lasciato tutti con una certa apprensione, oggi voglio dirvi che sappiamo cosa fare nei prossimi mesi.

Vittorio Valletta

Consigliere Comunale Cesena Siamo Noi

Presidente Quarta Commissione - Sanità in Consiglio Comunale

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