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Cronaca

"Poltronificio" all'Ausl unica, critiche da destra e da sinistra: anche Sel bacchetta

"L'ASL unica di Romagna come primo atto altro non fa che moltiplicare i capi dei capi, i direttori dei direttori, i vertici dei vertici. Aspettavamo, piuttosto,un piano dei servizi e della loro distribuzione sul territorio"

“Siamo dispiaciuti nel constatare che ciò che più avevamo temuto e denunciato all’inizio del percorso della istituzione della Azienda Unica della Romagna per la sanità – neppure tanto Velatamente – si stia verificando. Abbiamo sempre ribadito, a partire dal voto di astensione in Consiglio regionale, come soprattutto in sanità sia da considerare un grave errore, e dunque si debba abbandonare, una pseudo-logica pseudo-aziendalistica, che negli anni ha mortificato certe realtà d’eccellenza come l’ospedale Bufalini, promuovendo invece vertici burocratici spesso gonfi di ruoli”: ad esprimere le proprie perplessità è una nota di Sel di Cesena.

Continua Sel, unendosi al coro di critiche degli ultimi giorni: “Se da una parte continuiamo a pensare che un'azienda unica debba migliorare l’efficienza dei servizi e controllare la spesa pubblica, davvero non capiamo – o forse capiamo bene – a cosa punti la prima delibera attuativa del progetto ASL unica di Romagna, che come primo atto altro non fa che moltiplicare i capi dei capi, i direttori dei direttori, i vertici dei vertici. Aspettavamo, piuttosto, che il Direttore generale, designato ormai da mesi, fosse pronto a presentare un piano dei servizi, delle specializzazioni e della loro distribuzione sul territorio”.

“Attendavamo cioè una bozza, almeno una bozza, che illustrasse quale idea di futura sanità pubblica si andasse a ridisegnare per gli anni futuri, magari partendo dalle esigenze reali di cura di oltre un milione di persone che abitano questa parte di regione chiamata Romagna. E poi ci attendavamo che questa bozza fosse discussa dalla politica, dai Sindaci, dalla loro conferenza, dai partiti che governano le città capoluogo, per una più precisa definizione e condivisione degli obiettivi e delle strategie. Nello specifico a partire dall’ospedale Bufalini - ma l’argomento può essere esteso agli altri presidi ospedalieri- ribadiamo : il primato della professionalità su ogni fattore esterno; la discussione e condivisione degli obiettivi e delle strategie; il rispetto e la considerazione per tutti gli operatori che partecipano a vari livelli al buon funzionamento della struttura e che rappresentano i veri artefici della sanità; il ripristino di un positivo “spirito di collaborazione”, nel dialogo e nella comunicazione tra direzione e professionisti; il riconoscimento e la riaffermazione, pur all’interno dell’azienda unica, del ruolo e delle eccellenze esistenti”.

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