Nello scorso fine settimana il colosso cesenate delle costruzioni, Trevi, ha dovuto fare i conti con un attacco hacker. A comunicarlo è stata la stessa società, impegnata in un piano di risanamento ed alle prese con i problemi causati dalla pandemia. In un comunicato pubblicato sul sito dell'azienda in data 14 gennaio si legge: "Trevi informa di aver subito un attacco hacker ai data center locali del Gruppo, che ha determinato una temporanea inaccessibilità alle funzioni operative informatiche. Il blocco è in via di sostanziale ripristino e gli effetti sulla sicurezza dei dati trattati sono allo stato in corso di valutazione con il supporto di consulenti tecnici e legali, ancorché - per quanto sinora riscontrato – non paiono essersi determinate conseguenze rilevanti per le attività del Gruppo o le informazioni dallo stesso gestite".

In base a quanto trapela dall'azienda, si è trattato di un attacco dei "pirati del web" con finalità estorsive. Un modus operandi piuttosto usuale per gli hacker, che bloccano i sistemi informatici al fine di chiedere un riscatto in denaro, per "concedere" nuovamente la operatività informatica all'azienda e i dati sensibili rubati. L'azienda cesenate è stata vittima di una di queste sgradite intrusioni che paralizzano i sistemi informatici a scopo di estorsione. Criminali del web che "sequestrano" i server e chiedono poi un riscatto in denaro per liberarli. Una operazione che è stata appunto sventata dai tecnici di Trevi che in passato aveva vissuto solo piccoli casi di attacchi sul web.

"La Società - si legge - ha già provveduto a presentare denuncia-querela contro ignoti ed effettuerà le opportune ulteriori comunicazioni alle autorità di settore nei termini di legge". Sulla vicenda indagano i Carabinieri e la Polizia postale.