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Cronaca

Assunzioni nell'Ausl Romagna, Cisl protesterà sotto la sede della Regione

Sulle assunzioni in AUSL Romagna la Cisl andrà a protestare sotto la sede della Regione Emilia-Romagna

Sulle assunzioni in AUSL Romagna la Cisl andrà a protestare sotto la sede della Regione Emilia-Romagna il 18 gennaio prossimo, per denunciare quella che viene definita "una miopia strategica delle istituzioni regionali e nazionali che rischia di vanificare tutti gli sforzi di questi mesi". "Gli sforzi compiuti dal personale del servizio sanitario dell’Ausl della Romagna sono nulli se si continua a immaginare ad un ritorno al passato - dichiarano i segretari generale della CISL Romagna e della CISL FP Romagna Francesco Marinelli e Mario Giovanni Cozza - limitando gli investimenti sul personale dipendente, non definendo i servizi e non programmando per tempo come rispondere ai bisogni di salute delle comunità”.

“Lo scenario che si intravede ci preoccupa molto- sottolineano i segretari CISL- non è pensabile che a quasi due anni dall’inizio dell’emergenza pandemica siamo ancora qui a “rincorrere”. L’Azienda Usl della Romagna si è vista limitare le possibilità di reclutamento di nuovo personale dalla Regione Emilia Romagna in un momento in cui  occorre assolutamente far fronte all’aumento dei ricoveri da covid in continua crescita e scongiurare la riduzione di tutte le altre prestazioni di assistenza (attività chirurgica, visite specialistiche, presa in carico di cronicità ecc) che nelle precedenti fasi pandemiche sono purtroppo state oggetto di contrazione e che in qualche caso cominciano già a mostrare evidenti segni di sofferenza”.

“Tutto questo – evidenziano ancora dalla CISL- in una fase complicata nella quale occorre gestire la somministrazione della terza dose negli hub vaccinali, un nuovo picco pandemico che impegna nella gestione del tracciamento e nei drive through, nonché dei regimi importanti di attività che caratterizzano i reparti di emergenza”.

Secondo il sindacato CISL Romagna “è il tempo di agire, condividere e programmare gli interventi che possono essere finanziari dal PNRR, orientati a costruire una nuova rete di prossimità per l’assistenza sanitaria territoriale, a potenziare innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario, per gestire tutti i bisogni di salute della nostra comunità e non di bloccare le assunzioni. Senza considerare il fatto che anche gli investimenti in nuove strutture, assetti organizzativi e capacità gestionali, risulteranno inutili senza la possibilità di assumere il personale necessario, in termini quantitativi e qualitativi, a far funzionare quanto si vuole costruire”.

“Questo è il messaggio che lanciamo alle istituzioni regionali- concludono Francesco Marinelli e Mario Giovanni Cozza- che devono anche farsi carico di assumere una forte iniziativa nei confronti del governo anche sul tema delle stabilizzazioni contrattuali dei tanti operatori precari impegnati nel nostro territorio.”

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