Pedinati e accerchiati, speronarono l'auto dei carabinieri: arrestata una banda di ladri
In quell'occasione, il 16 ottobre del 2015 in molti sentirono l'esplosione di alcuni spari
I FURTI – La banda albanese agiva senza scrupoli: se c'era un'auto delle forze dell'ordine raggiungeva velocità assurde, che rendevano assai pericoloso l'inseguimento; se c'era il posto di blocco, lo speronavano; se venivano scoperti, le vittime venivano minacciate con lunghi cacciaviti. Nelle perquisizioni i carabinieri hanno trovato un vero armamentario di piedi di porco, frese, tondini per lo sfondamento delle serrature, trapani elettrici, ricetrasmittenti e jammer (disturbatori di frequenze che bloccano le comunicazioni telefoniche). Per avere degli accessi “puliti” in autostrada, rubavano dalle auto i telepass e li sostituivano con dei finti apparecchi, così che il proprietario non se ne accorgesse e non ne denunciasse il furto, che comportava poi la disattivazione dell'apparecchio. Agivano, insomma, con grande scaltrezza.
I furti sono avvenuti a stretto giro: il 10 ottobre 2015 furono svaligiate un'abitazione a Borgo delle Rose, una a Roncofreddo e un'altra a Borello, dove però il proprietario di casa li scoprì e, pur essendo minacciato con un coltello, riuscì comunque a farli desistere. La notte dopo toccò ad un'abitazione di via Canalazzo a Forlimpopoli, quella successiva ad un bar tabacchi di Para (Meldola), dove fu rubato fondo cassa e stecche di sigarette per circa ottomila euro di valore. La notte ancora dopo, invece, i malviventi tornano nel Cesenate, a San Carlo, dove fu assaltata una villa, in cui vennero rubati soldi e un Porsche Cayenne che venne poi ritrovato qualche giorno dopo e restituito al proprietario (la banda disseminava il territorio di auto rubate di cui avevano le chiavi, pronte all'utilizzo in caso di necessità di dover cambiare velocemente l'auto).