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Cronaca

Arriva la fumata bianca ufficiale: l’Archivio di Stato resta nel Chiostro di San Francesco

"Ora è sicuro – affermano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alla Cultura Christian Castorri -: la sezione cesenate dell’Archivio di Stato resta in città"

L’Archivio di Stato di Cesena non traslocherà. Lunedì prossimo sarà sottoscritto ufficialmente il contratto con il quale il Comune di Cesena concede gratuitamente al Ministero dei Beni Culturali (da cui gli Archivi di Stato dipendono) i locali di via Montalti, dove la Sezione cesenate dell’Archivio ha sede fin dalla sua costituzione, nel lontano 1970. L’accordo raggiunto arriva al termine di un percorso di confronto con la direzione generale degli Archivi del Mibact, in particolar modo con il direttore Gino Famiglietti, che ha portato alla condivisione dello schema di contratto, approvato dalla Giunta comunale nella seduta del 27 febbraio scorso.  

Con la sottoscrizione del contratto il Comune di Cesena concede gratuitamente al Ministero per i prossimi 30 anni - con la possibilità di proroga per i 30 anni successivi – gli spazi già ora occupati dall’Archivio: si tratta degli ambienti situati in una parte del piano terra e in tutto il primo piano dell’edificio del chiostro di San Francesco perpendicolare alla Biblioteca Malatestiana, per un’estensione complessiva  di circa 770 mq. Il Comune di Cesena, inoltre, si farà carico anche della manutenzione ordinaria e straordinaria della struttura, così come delle utenze, delle spese di gestione e di pulizia dell’immobile. Dal canto suo, il concessionario (cioè il Ministero) si impegna a non subconcedere l’immobile ad altri soggetti, a non utilizzarlo come deposito per altro materiale che non sia quello archivistico e, più in generale a non cambiarne la destinazione d’uso.

"Ora è sicuro – affermano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alla Cultura Christian Castorri -: la sezione cesenate dell’Archivio di Stato resta in città, così come avevamo anticipato nelle scorse settimane. Il percorso che avevamo intrapreso con la Direzione Generale degli Archivi aveva, fin da subito, definito i reciproci impegni che, dopo l’adozione dei necessari atti amministrativi e dopo la sottoscrizione odierna del contratto di concessione, abbia tradotto in concreto. Abbiamo fatto tutto il possibile per creare le condizioni migliori al mantenimento dell’Archivio, grazie anche alla collaborazione e al supporto del mondo associativo. Questo risultato ci ha peremesso di fare stralciare dal Piano di Razionalizzazione del Ministero, predisposto nell’ambito della riorganizzazione avviata con la spending review, la Sezione locale dell’Archivio di Stato di Cesena e di questo non possiamo che esserne fortemente orgogliosi”.

"È con viva soddisfazione – dichiara dal canto suo il dottor Gianluca Braschi, direttore dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena - che sono stato delegato dal direttore gGenerale Archivi a firmare il contratto di concessione dei locali di via Montalti, 4 ad uso della Sezione di Archivio di Stato di Cesena. La firma del contratto conclude una vertenza apertasi nel 2014, in piena ‘spending review’, che all'apparenza sembrava essere soltanto una questione finanziaria o immobiliare, ma che, invece, avrebbe comportato una serie di scelte drammatiche e, forse, irreversibili sul destino e la conservazione del patrimonio documentario ed archivistico di Cesena e del suo circondario. La collaborazione allora instaurata fra il Comune di Cesena e l'Archivio di Stato di Forlì-Cesena ha permesso di giungere a una felice conclusione della vicenda proficua per entrambe le parti e da cui si spera possano scaturire ancora tante positive iniziative e il cui merito va ascritto all'assessore alla Cultura del Comune di Cesena e alla partecipazione e all'interessamento attivi delle tante associazioni culturali della città.

L’Archivio di Stato di Cesena

La sezione cesenate dell’Archivio di Stato è stata costituita nel 1970.  Il suo patrimonio complessivo comprende oltre 35mila documenti – si è calcolato che, messi uno di fianco all’altro, avrebbero una lunghezza di oltre 2,4 km - che vanno dal Medioevo (il più antico risale all’inizio dell’undicesimo secolo) al Novecento. Tra i fondi archivistici più significativi si segnalano l’Archivio storico comunale di Cesena (dal 1368 al XIX secolo), gli Archivi notarili (dal 1386 al XIX secolo), le scritture delle Corporazioni religiose soppresse (1060-1920) e i materiali catastali (dal 1539 al XX secolo). La sezione cesenate dell’Archivio di Stato, inoltre, ha ricevuto dalla Biblioteca Malatestiana la documentazione conservata in essa, sia di provenienza comunale che statale, relativa al circondario di Cesena.

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