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Cronaca

Ora è nero su bianco: a Cesena resta l'Archivio di Stato

La sezione dell’Archivio di Stato di Cesena potrà rimanere in città. A metterlo nero su bianco l’architetto Antonia Recchia, segretario generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, in una lettera ufficiale inviata al Sindaco Paolo Lucchi

Decisiva, per scongiurare il pericolo di chiusura, l’offerta del Comune di mettere a disposizione in comodato d’uso gratuito i locali affacciati sul chiostro di San Francesco, in via Montalti, che da tempo ospitano la sezione cesenate dell’Archivio. A evidenziarlo lo stesso Segretario generale del Mibact, che ringrazia “per la grande sensibilità dimostrata nel venire incontro a questo Ministero costretto a recedere al contratto di locazione passiva, per ottemperare alle esigenze della spending review”.

“Era l’epilogo che auspicavamo e per il quale ci siamo adoperati nei mesi scorsi – rimarcano con soddisfazione il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore alla Cultura Christian Castorri –. Le nostre speranze si erano rafforzate dopo l’incontro di inizio febbraio con il Direttore Guarany e il Segretariato generale del Ministero. Ma solo ora, che è arrivato il responso ufficiale, possiamo veramente tirare un sospiro di sollievo. Si tratta di un risultato positivo per tutta la città, che acquisisce un valore anche più importante perché, da un lato, è frutto della collaborazione istituzionale, che ha visto gli sforzi congiunti dell’Amministrazione comunale e della Direzione dell’Archivio, e dall’altro ha potuto contare sul sostegno del mondo associazionistico e culturale cesenate, che fin dal primo momento si è mobilitato a difesa della sezione cesenate. Naturalmente, il nostro impegno prosegue. Resta, infatti, in piedi la seconda parte della proposta presentata al Ministero, che riguarda l’ipotesi di utilizzo di un ampio immobile della nostra città confiscato alla criminalità organizzata”.

“Si tratta di una gran bella notizia – commenta a sua volta il Direttore dell’Archivio Gianluca Braschi –. La comunicazione del Ministero ci garantisce la permanenza a Cesena del patrimonio conservato nella sezione locale, permettendo così a tutti gli studiosi della città di continuare a consultare la sua ricchissima documentazione, fonte insostituibile per la storia locale”.

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