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Cronaca

Appello del sindaco al premier Letta: "Così è impossibile fare il bilancio"

Il Sindaco e il Vicesindaco di Cesena scrivono al Presidente del Consiglio Enrico Letta. Il problema che i due amministratori sollevano è la difficoltà di chiudere il bilancio del Comune a causa dell’attuale incertezza normativa: “Abbiamo bisogno di avere presto indicazioni chiare"

Il Sindaco e il Vicesindaco di Cesena scrivono al Presidente del Consiglio Enrico Letta. Il problema che i due amministratori sollevano è la difficoltà di chiudere il bilancio del Comune a causa dell’attuale incertezza normativa: “Abbiamo bisogno di avere presto indicazioni chiare   che non penalizzino i Comuni per provare a tornare alla normalità”

Dicono Lucchi e Battistini: “A Cesena, da lungo tempo, consideriamo la stesura del bilancio di previsione come il momento principale di confronto con le forze politiche, sociali, economiche, i cittadini per delineare insieme gli obiettivi da raggiungere: servizi da erogare, nuove opere per migliorare la città, iniziative da portare avanti. Per questo, eravamo abituati ad avviare la riflessione fin dall’estate, per avere la possibilità di  elaborare nei tempi dovuti – cioè entro il 31 dicembre - una proposta di bilancio che tenesse conto di quanto scaturito nel percorso di confronto.  Ma oggi, a poco più di un mese dalla fine dell’anno, non solo non abbiamo elementi certi su cui avviare qualsiasi tipo di discussione, ma ci ritroviamo ogni giorno a dover cercare con ansia sui giornali economici anticipazioni e indizi per capire come saranno risolti i nodi ancora presenti per quel che riguarda il 2013 – neppure ora sappiamo come sarà rimborsata ai Comuni la seconda rata Imu legata all’abolizione del tributo per l’abitazione principale - e cosa prevederà la prossima legge di stabilità per gli enti locali”.

“Siamo ben consapevoli che il nostro Paese sta attraversando una fase particolarmente delicata e difficile. Pure siamo convinti che i Comuni abbiano già dato un contributo importante per cercare di uscire da questa situazione, se è vero – come indica l’Anci – che essi rappresentano il 7,6% del totale della spesa pubblica e solo il 2,5% del debito totale del Paese (e ricordando, comunque, che in questo caso si tratta di debiti contratti per investimenti), e crediamo che meritino di essere messi nelle condizioni di svolgere al meglio la loro attività al servizio dei cittadini”:

“Cosa accadrà il prossimo anno? Molti dei nostri concittadini ce lo chiedono, ma non siamo in grado di rispondere. E se non ci riusciamo noi, che possiamo contare su una situazione solida e una gestione oculata, non osiamo pensare in quali difficoltà si trovino tanti altri Comuni già ora in affanno, come dimostra l’alto numero di quelli che ancora nelle ultime settimane hanno deciso di innalzare l’aliquota dell’addizionale Irpef. Una decisione che noi siamo riusciti per fortuna ad evitare, e che vorremmo confermare anche per il futuro (anzi, le confessiamo che vorremmo provare nei prossimi anni a ridurre almeno un poco la pressione fiscale). A Cesena, come nel resto d’Italia, abbiamo bisogno di certezze e di misure che ci consentano di sostenere i nostri concittadini”.

“Un contributo importante in questa direzione potrebbe arrivare dall’accoglimento delle proposte recentemente avanzate dall’Anci, a cominciare dalla richiesta di apportare modifiche al Patto di Stabilità; di modulare l’annunciata service tax in modo da garantire ai Comuni una imposta equa, sostenibile, congrua rispetto al gettito del 2013; di rivedere le modalità di costituzione e i criteri di riparto del Fondo di Solidarietà; di allentare i limiti posti dalla legge alla possibilità di contrarre mutui per investimenti; di rilanciare il percorso del federalismo fiscale. Invece, allo stato attuale delle cose, non siamo certi neppure di poter approvare il bilancio entro il 31 dicembre, come abbiamo sempre fatto fino a due anni fa. E questo, come Lei ben sa, non si tradurrebbe in un semplice ritardo burocratico, ma implicherebbe ulteriori problemi per la città. Per questo ci auguriamo che dal Governo arrivino in tempi veloci  risposte chiare e definitive, per provare a tornare alla normalità di cui tutti abbiamo bisogno”.

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