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Cronaca

Anche a Cesenatico la rosa "Anita Garibaldi": sarà piantata in piazza Ciceruacchio

L’evento clou per Cesenatico avrà luogo in piazza Ciceruacchio, proprio accanto alle statue di Giuseppe e Anita Garibaldi

Domenica prossima si svolgerà il consueto annuale appuntamento del “Garibaldi Day”, quest'anno in forma ridotta per i noti motivi, ma arricchito dalla messa a dimora della rosa “Anita Garibaldi”, uno dei numerosi appuntamenti previsti dal progetto “Due mondi e una rosa per Anita” ideato e realizzato dal Museo e Biblioteca Renzi di Borghi in collaborazione con l’Istituto Tecnico “Garibaldi-Da Vinci” di Cesena e l’Instituto Cultural “Anita Garibaldi” di Laguna (Brasile) che si sta diffondendo in Sud America e altre parti del mondo. A Cesenatico saranno presenti i sindaci e gli assessori di diversi Comuni.

L’orgoglio dei sindaci di Borghi Silverio Zabberoni e di Sogliano al Rubicone Quintino Sabattini, che rappresentano i Comuni della rosa è evidente: "Come rappresentanti dei Comuni che aderiscono a questo straordinario progetto del Museo e Biblioteca Renzi, in collaborazione col Museo della Linea Christa di Sogliano, crediamo fermamente nella valorizzazione di una straordinaria figura di donna emancipata e dai fervidi ideali come Anita Garibaldi, che incarna valori esemplari e positivi come l’integrità morale, la purezza d’animo, il rispetto verso il prossimo e il senso del dovere, nonché l’amore per la Patria, per i Popoli e per gli oppressi. Cesenatico, baluardo della Trafila garibaldina, è uno dei “magnifici” undici Comuni emiliano-romagnoli che, assieme alla Repubblica di San Marino, ha dato vita a questo straordinario progetto, uno strumento di pace esemplare che sta unendo due mondi".

Bellissime parole quelle dei sindaci, anche perché l’evento clou per Cesenatico avrà luogo in piazza Ciceruacchio, proprio accanto alle statue di Giuseppe e Anita Garibaldi, proprio nel luogo del porto canale dove essi si fermarono durante la celebre “Trafila”, pochi giorni prima che l’eroina concludesse la sua breve esistenza nei pressi di Ravenna il 4 agosto 1849. Si tratta della decima rosa messa a dimora nella nostra regione, dopo quelle di Mandriole a Ravenna (2017), San Marino (2018), Verucchio, Argenta, Comacchio, Modigliana, Castrocaro, Borghi e Sogliano (2019), mentre in questi mesi verranno piantate a Poggio Torriana, Dovadola e diversi altri comuni che hanno aderito proprio durante il periodo del lockdown dovuto al coronavirus.

"In effetti è stato un periodo molto complicato – precisa Andrea Antonioli, direttore del Museo e Biblioteca Renzi, coordinatore e autore del progetto assieme ai suoi collaboratori Giampaolo Grilli e Alessandro Ricci – durante il quale, in verità, il progetto ha assunto sempre più rilevanza nazionale e internazionale, con l'adesione di un'altra dozzina di comuni italiani, tra i quali quelli romagnoli di Roncofreddo, Longiano, Montiano, Rocca San Casciano, Imola e proprio negli ultimi giorni Rimini. Inoltre proprio in questo mese, il volume “Due mondi e una rosa per Anita sarà dato alle stampe in tre lingue (italiano, spagnolo e portoghese) e verrà diffuso in tutto il Sud America e in altri paesi del mondo» coi loghi di tutti i Comuni aderenti con gli interventi delle massime istituzioni, tra le quali anche quella del Ministro Dario Franceschini".

"Dal 3 al 10 aprile - viene ricordato - era stata prevista la visita in Italia di una nutrita Delegazione brasiliana formata da numerosi Sindaci e dalle massime autorità di tre Stati (Santa Catarina, Rio Grande do Sul e Paranà), ma è stata rimandata a causa del corona virus. Accompagnate in ogni loro dallo staff del Museo e Biblioteca Renzi, avrebbero dovuto incontrarsi col Ministro della Cultura e del Turismo Franceschini e col presidente della Regione Emilia-Romagna per firmare dei protocolli di intesa di carattere culturale, turistico e commerciale, un vero toccasana in un momento difficile come questo. Ma con il lockdown i rapporti non si sono interrotti: il Museo Renzi, nelle persone del Direttore Antonioli e del suo collaboratore Grilli, hanno fornito informazioni al governatore dello Stato di Santa Catarina in merito alle ordinanze, decreti e circolari emesse dal nostro Ministero e dalla nostra Regione; ciò è stato molto importante poiché Santa Catarina, rispetto al resto del Brasile, ha applicato le stesse nostre misure e, coi suoi 7 milioni di abitanti, ha subito soltanto la metà appena dei contagi registrati in Emilia-Romagna. Il governatore ha anche voluto ringraziare personalmente il Museo con tre lettere". 

"Il progetto ha assunto una dimensione internazionale e ha destato molta curiosità e meraviglia per la sua semplicità e per il suo valore simbolico ed espressivo e può essere molto utile ai Comuni coinvolti, in questo momento molto difficile per la cultura e il turismo", conclude. Il direttore Antonioli e il suo collaboratore Grilli sarebbero dovuti andare in Spagna a presentare il progetto a varie nazioni in occasione di un importante congresso internazionale, anch'esso annullato a causa del covid-19. La rosa è già stata messa a dimora in decine di comuni brasiliani e nel mese di febbraio sono state inaugurate le rose di Anita in sei città di due stati brasiliani alla presenza della presidente A.N.V.R.G. Annita Garibaldi Jallet.

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