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Cronaca

Marzo "freddolino", poi aprile e maggio oltre la norma: è tra le primavere più calde del secolo

Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Meteocenter Emilia Romagna Meteo, traccia un bilancio della stagione che il primo giugno ha ceduto il testimone all'estate meteorologica

Quella del 2018 è stata la terza primavera più calda dal 1950. A batterla quelle del 2017 e del 2007. Pierluigi Randi, tecnico meteorologo di Meteocenter Emilia Romagna Meteo, traccia un bilancio della stagione che il primo giugno ha ceduto il testimone all'estate meteorologica. Nonostante qualche temporale sparso e le nevicate di inizio marzo, la primavera è stata tutt'altro che piovosa, con un'anomalia percentuale di -4,2% rispetto alla norma di periodo 1971-2000.

Marzo, illustra Randi, "era stato "freddino", con un'anomalia di temperatura media in Romagna di -0.9°C rispetto rispetto alla norma di periodo 1971-2000". La svolta è arrivata ad aprile, il mese più caldo dal 1950, con un'anomalia di ben 3.6°C, mentre maggio è stato il terzo più caldo da 68 anni a questa parte, con un'anomalia di 2.1°C, a pari merito con quello del 2003, dopo quelli del 1986 e del 2009.

"La primavera meteorologica 2018 - chiosa l'esperto meteo - chiude con una anomalia di temperatura media in Romagna di ben +1,6°C, sempre rispetto al valore medio del trentennio 1971-2000, vale a dire la terza più calda dal 1950, dopo quelle del 2017 e del 2007, entrambe con anomalie di +2°C". L'ultima primavera "fresca", con un'anomalia di -0.6°C, risale nel 2004, l'unica nel nuovo millennio. Venerdì è iniziata l'estate meteorologica. Prova a riderci su Randi: "Vediamo quante grigliate faremo (e non con il suino come protagonista)".

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