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Cronaca

Cesena, amianto: nel 2011 smaltite oltre 20mila tonnellate

Aumentano i piani di intervento per la rimozione dell'amianto nel cesenate, anche se si registra un leggero calo nella quantità annuale di materiale conferito in discarica.

Aumentano i piani di intervento per la rimozione dell’amianto nel cesenate, anche se si registra un leggero calo nella quantità annuale di materiale conferito in discarica. Questa la fotografia del Rapporto Amianto 2011, redatto dal Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (SPSAL) del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda Usl di Cesena, struttura deputata al controllo delle attività di smaltimento svolte sul territorio e alla quale sono segnalate tutte le operazioni di bonifica eseguite.
 
A fronte di 560 piani/notifiche per lo smaltimento di materiale contente amianto (+16% rispetto al 2010), nel 2011 sono state smaltite oltre 2.143 tonnellate di materiale, dopo il record dell’anno precedente, quando si toccarono le 2.664 tonnellate al culmine di un quinquennio in continua crescita per quel che riguarda le quantità di amianto bonificate. Cifre che testimoniano come i meccanismi incentivanti che stanno trainando da qualche anno il comparto, seppure con minore appeal economico rispetto al passato, riescono ancora a mantenere elevati i tassi di attività. In particolare, l’aumento del numero delle pratiche attesta una significativa ripresa degli interventi di taglia medio piccola, dato che rivela un salutare incremento di attenzione da parte dei singoli cittadini alla tematica. Restano comunque gli interventi di taglia maggiore nelle zone artigianali e industriali del territorio, soprattutto nel comune di Cesena. La grave crisi economica che sta interessando il paese e soprattutto il comparto dell’edilizia ha quindi solo sfiorato il settore delle bonifiche di materiali contenenti amianto, che si mantiene vivace e produttivo.
 
“Dei 560 interventi di rimozione di amianto, di cui abbiamo seguito le procedure – sottolinea l’ingegner Luca Scarpellini, dirigente addetto alla sicurezza e curatore del Rapporto Amianto 2011 – 8 erano relativi a rimozione di amianto in matrice friabile, quello più pericoloso e da rimuovere con massima priorità. In particolare, cinque di questi hanno riguardato parti bruciate rimaste dopo che incendi avevano interessato manufatti con copertura in eternit; in questi casi l’azione del fuoco, specie se vengono raggiunte elevate temperature di combustione, può destrutturare l’eternit, con un maggior rischio potenziale di rilascio di fibre. I restanti 552 piani si riferivano a operazioni di rimozione di amianto in matrice compatta e quindi di minor pericolosità; tra questi principalmente l’eternit usato nei componenti dell’edilizia: lastre di copertura, pannelli per tamponamento, canne fumarie ma anche parapetti di balconi, piccoli serbatoi, tubazioni, ecc.”
 
Tra i Comuni più virtuosi nel 2011 spiccano Montiano, che ha quintuplicato il quantitativo di amianto smaltito nel 2010 arrivando a quota 8,703 tonnellate, Cesenatico (192,068 tonnellate, con un incremento dell’89%) e Borghi (12,673, +80% dei conferimenti in discarica). In aumento le quantità di amianto smaltite anche a Gambettola (+23% con 49,389 tonnellate) e Mercato Saraceno (+22% con 100,359 tonnellate).
 
In aumento anche le verifiche ispettive nei cantieri. “Nel corso del 2011 – precisa l’ingegner Scarpellini – sono state compiute 115 verifiche ispettive (83 nel 2010) per un totale di 93 cantieri controllati (67 nel 2010), individuati dando la precedenza alle situazioni di maggiore criticità. A queste si sono aggiunte 6 campagne di campionamento dell’aria per verificare con precisione gli esiti delle operazioni di bonifica realizzate. In entrambi i casi l’esito delle verifiche ha accertato il rispetto della norma.
 

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