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Cronaca

Alluvione, la voglia di ripartire degli evacuati. Il parroco: "Alcuni saltano il pranzo per liberare le case dal fango"

I bambini giocano spensierati nel chiostro dell'Osservanza, sul loro volto, per fortuna, non c'è ricordo dello spaventoso pomeriggio di martedì. Sono stati salvati dai vigili del fuoco con il gommone quando l'acqua aveva già divelto la porta d'ingresso

I bambini giocano spensierati nel chiostro dell'Osservanza, sul loro volto, per fortuna, non c'è ricordo dello spaventoso pomeriggio di martedì. Sono stati salvati dai vigili del fuoco con il gommone quando l'acqua aveva già divelto la porta d'ingresso e si era insinuata in ogni angolo. Abitavano a San Rocco. Ora non hanno più nulla. "Non hanno molta voglia di parlare - spiega Don Fabrizio, parroco dell'Osservanza, dove, al momento, sono ospitate 13 persone, 3 nuclei familiari e uno studente di Ingegneria Biomedica che il giorno del disastro non è riuscito a tornare a casa - Continuano a ripetere che hanno perso tutto e sono molto tristi, ma non rassegnati. In loro c'è una gran voglia di ricominciare. Qui, praticamente, dormono e mangiano solamente. Ma a volte saltano anche il pranzo perché sono impegnati a ripulire dal fango le loro case e a salvare il salvabile. Nessuno di loro sta con le mani in mano".

L'emergenza maltempo in diretta

All'Osservanza ci sono anche due fidanzati che vivevano a Roversano, una delle zone più colpite, insieme alla mamma di lei. Tutti e tre sono stati salvati con il verricello. Quando è arrivata la piena hanno avuto la prontezza di andare all'ultimo piano della casa, poi uscire dal tetto. Sono stati presi da lì.

C'è una famiglia straniera che, con grande parsimonia ma tanta voglia di migliorare la propria condizione, aveva fatto vari mutui per acquistare, via via, gli elettrodomestici, e i mobili della casa dove vivevano. E ora è andato tutto distrutto. Dovranno ricominciare da zero. Speriamo che oltre agli aiuti, generosissimi, di questi giorni arrivino anche delle risorse economiche per chi adesso vede soltanto il buio davanti a sè, senza nessuna possibilità di ricominciare. 

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