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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Allarme risse e baby gang, l'esperto: "La noia avvicina i giovani all'alcol, ma il binge drinking esiste da anni"

Il dottor Michele Sanza, direttore a Cesena del Servizio dipendenze patologiche dell'Ausl Romagna, interviene su un tema di stretta attualità

Risse, baby gang, aggressioni, bullismo. Da giorni non si parla d'altro per i tanti episodi che hanno unito in una situazione spiacevole Cesena e Cesenatico. Un escalation di violenze che vede purtroppo protagonisti giovani e giovanissimi, spesso sotto l'effetto di alcol. A Cesenatico qualche settimana fa oltre 200 ragazzini si sono riversati in piazza Costa, diventata un 'campo di battaglia' tra insulti e cocci di bottiglia.

Energica è stata la risposta dell'amministrazione comunale di Cesenatico con ordinanze e vigilianza privata armata, prima dell'arrivo dei rinforzi per la sicurezza disposti dal Prefetto. A Cesena i residenti della zona di piazza Aldo Moro e vicolo del Gasometro sono sul piede di guerra, in balia di risse e bulli prevalentemente nord-africani, immortalati anche in alcuni video. Qui la violenza è addirittura sfociata in sei rapine messe a segno nella stessa giornata, lo scorso venerdì.

Sul tema interviene il dottor Michele Sanza, direttore a Cesena del Servizio dipendenze patologiche dell'Ausl Romagna. Uscire per bere, 'sballarsi' e spaccare tutto, si riscontra questo fenomeno? "Assolutamente sì - sottolinea Sanza - ma non è certo un qualcosa di nuovo. E' una tendenza che esiste da anni tra i giovani, e che la pandemia ha solo acuito ed aggravato. Registriamo un aumento degli episodi di abuso di alcol, anche dei casi di intossicazione che non raramente portano al ricovero in ospedale".

La pandemia e i reiterati lockdown hanno sicuramente inciso. "Essere confinati a casa, la noia, l'inattività sono tutte cose che hanno 'portato' i giovani verso l'alcol. Ma direi che questo è stato anche favorito dalla ridotta possibilità di procurarsi altre sostanze come la droga, vista l'impossibilità di muoversi". Uno sballo alcolico quindi più a portata di mano per giovani e giovanissimi, "il fenomeno del binge drinking esiste da anni, le bevande alcoliche usate dai ragazzi a scopo stupefacente, per raggiungere uno stato di esaltazione ed essere più disinibiti nei rapporti sociali".

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"La cosa grave - sottolinea Sanza (nella foto) - è che prima si inizia ad abusare dell'alcol, e più gravi sono i danni sulla persona. E poi noto che l'abuso di alcolici aumenta l'aggressività, e riduce la capacità di controllarsi". Ecco spiegate liti, risse e atti vandalici con i giovani in cerca di valvole di sfogo, complice anche la chiusura delle discoteche.

Ma cosa può fare la scuola, come si può fare prevenzione? "Gli insegnanti possono fare tanto, in primis possono recepire i segnali di disagio, non devono fare gli psichiatri, ma possono intervenire segnalando le situazioni problematiche. E' importante fare rete, lavorare insieme con gli sportelli e gli altri punti di soccorso presenti sul territorio. Per questo stiamo lavorando affinchè gli insegnanti abbiano più possibilità e strumenti per intervenire".

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