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Cronaca

Alla sala congressi dell'ospedale "Maurizio Bufalini" focus sulla "cronicità in gastroenterologia"

"Nelle ultime decadi abbiamo assistito ad un sostanziale cambiamento di approccio sia clinico che organizzativo alla patologia", precisa Fabbri

Sabato la sala congressi dell'ospedale Maurizio Bufalini ospiterà il convegno dal titolo "La cronicità in gastroenterologia", con coordinatore scientifico Monica Sbrancia. L'appuntamento rientra nel percorso di incontri "Chronicity. Percorsi e modelli di cura in Gastroenterologia", diretto dal dottor Carlo Fabbri, direttore dell'Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Forlì e Cesena (coordinatrici scientifiche Chiara Coluccio, Giulia Comandini, Elisa Liverani e Sbrancia). La partecipazione è gratuita. Per iscriversi è necessario completare la scheda di iscrizione ed inviarlaall’indirizzo e-mail: segreteria@adbcongressi.itLe iscrizioni saranno accettate in ordine di arrivo e fino ad esaurimento dei posti disponibili.

"Nelle ultime decadi abbiamo assistito ad un sostanziale cambiamento di approccio sia clinico che organizzativo alla patologia - precisa Fabbri -. Ciò è particolarmente apprezzabile per le malattie croniche ove, la conoscenza medico-scientifica si è sempre più avvicinata alla sensibilità e ai saperi della società, con l’intento di garantire, a chi è affetto da patologie croniche, una maggiore consapevolezza e una percezione di integrazione in sistemi, che attraverso le reti sanitarie, le associazioni e i network sociali, generino nel singolo uno spettro ampio di opportunità per conoscere la propria malattia, gli strumenti medici di cura ma anche presidi e modalità di supporto per tendere a migliorare la percezione del proprio stato".

"Su questa base abbiamo pensato attraverso "Chronicity" di dare origine ad una serie di appuntamenti, mirati su alcune patologie croniche dell’apparato digerente a largo impatto epidemiologico e sociale, dove in ognuno di questi si affrontino in primis le novità clinico assistenziali e di ricerca clinica, ma dove al contempo si esplori in dettaglio il possibile contributo alla cura della persona derivante da chi per “mission professionale” si occupa della persona - conclude -. A tale fine si è creata una rete di collaborazione trasversale tra le società scientifiche afferenti a discipline diverse, a federazioni incentrate sul food e fitness, oltre che con le associazioni dei pazienti".

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