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Cronaca Cesenatico

Alghe e puzza in spiaggia, i turisti protestano. In campo uno speciale "rastrello"

A Cesenatico il Comune corre ai ripari contro l'anomala fioritura di alghe, che sta deturpando il mare proprio nel bel mezzo della stagione turistica

A Cesenatico il Comune corre ai ripari contro l'anomala fioritura di alghe, che sta deturpando il mare proprio nel bel mezzo della stagione turistica. Per tenere le spiagge più pulite, spiega il sindaco Matteo Gozzoli "oltre ai normali mezzi utilizzati da Hera tutte le mattine, questa mattina alle prime luci dell’alba, in spiaggia abbiamo utilizzato un mezzo speciale con un particolare “rastrello” che serve ad aiutare a portare a riva le numerose alghe che in questi giorni si sono formate a causa del caldo e delle piogge che hanno portato elementi nutritivi al mare. Come precisato da Arpae, si tratta di normali alghe che ricordo sono una componente della flora marina, non sono nocive. Sappiamo bene che rappresentano un problema per il turismo e la balneazione, siamo al lavoro insieme alla Coop. bagnini per ridurre le problematiche".

E d'altra parte nelle ultime settimane la situazione alghe si sta aggravando su diverse zone della riviera romagnola: a esserne colpita è una grosso tratto di costa. "Probabilmente la causa è da cercare anche nel mare, molto caldo già da giugno - spiegano da Emilia Romagna Meteo - Nascondere non serve a niente, c’è però da specificare come non tutta la riviera sia cosi, anzi: la situazione cambia radicalmente a distanza di pochi metri. Quindi basta fare una passeggiata e posti in cui l’acqua è cristallina si trovano".

Una lettrice di CesenaToday posta anche un video e annuncia che cambiare destinazione turistica: "Spiaggia di Cesenatico, ponente. Peccato non possa inviarvi anche la puzza che condisce questa esperienza vacanziera 2018. Capisco che è un evento straordinario e che non si viene in Riviera Romagnola immaginando di trovare il mare cristallino del Salento ma nemmeno di trovare una situazione disastrosa del genere! Il pomeriggio l’acqua è addirittura stagnante, non si muove, piatta. Personalmente tornerò a casa 3 giorni prima. Non ha senso stare qui a respirar puzza di alghe marcescenti. Mi spiace solo per i titolari e i lavoratori del mio hotel perché, sebbene siano deliziosi, non basta a far restare me e gli altri turisti". 

Alghe in spiaggia: IL VIDEO

Dal bollettino di Daphne sui controlli eseguiti nei giorni scorsi da Cattolica fino a Lido di Volano emerge come "l’area settentrionale monitorata si caratterizzi per acque a media salinità e valori di clorofilla “a” più elevati in costa rispetto a quelli al largo". Questa situazione, spiegano da Arpae, è riconducibile agli sversamenti provenienti dai bacini costieri, in particolare da quello padano, avvenuti nei giorni scorsi. Di conseguenza, anche i valori di trasparenza si attestano su valori bassi. Diversa è la condizione nell’area meridionale, che si caratterizza per avere migliori valori di salinità e trasparenza e bassi valori di clorofilla “a”. Stazionarie le temperature in superficie, che si attestano su valori medi intorno a 27 gradi. "Dai controlli effettuati lungo la colonna d'acqua con telecamera subacquea - prosegue il bollettino - si segnalano in alcuni tratti avvistamenti della medusa non urticante Rhizostoma pulmo".

Mucillagini: sono pericolose?

Dai controlli è stata inoltre rilevata la presenza di macrofilamenti lungo la colonna d’acqua, con locali affioramenti di materiale mucillaginoso nella zona centro-settentrionale. Le mucillagini sono costituite principalmente da polisaccaridi (zuccheri complessi) che si rigonfiano a contatto dell’acqua e che si riuniscono formando aggregati di forma e grandezza diverse. Prendono origine come prodotto “extracellulare”, ossia come escrezione da parte di microalghe presenti in ambiente marino oppure si formano per disgregazione cellulare delle stesse. Il fenomeno delle mucillagini è diverso da quello eutrofico relativo alle fioriture microalgali che si hanno in conseguenza degli apporti da parte dei fiumi. 

L’avvistamento di materiale mucillaginoso è iniziato al largo, da circa tre miglia dalla costa: il 3 e 4 luglio nell´area di mare centro meridionale, sotto forma di filamenti; il monitoraggio del 10-13 luglio ne ha mostrato la presenza anche nell´area settentrionale; i controlli del 17 e 18 luglio infine hanno rilevato affioramenti più consistenti di mucillagine nella zona di mare centro-settentrionale. Attualmente sono presenti macro aggregati mucillaginosi anche a riva, in alcune località della costa dell’Emilia-Romagna. Arpae Daphne prosegue il monitoraggio, poichè è difficile definire un quadro spaziale del fenomeno e la sua evoluzione futura. La presenza di mucillagini, tuttavia, non rappresenta un problema per la salute dei bagnanti.

La produzione di mucillagine è un fenomeno molto diffuso in ambiente marino, non limitato ai soli mari italiani e al Mediterraneo. E’ un fenomeno non generato dalla presenza/scarichi di sostanze inquinanti, infatti la testimonianza più antica risale al 1729, periodo in cui non erano state ancora sintetizzate molecole inquinanti. I meccanismi che inducono l’escrezione di tale materiale da parte delle microalghe in ambiente marino e le sue dinamiche di aggregazione sono tuttora oggetto di ricerca. Il fenomeno non sempre si manifesta. Quando si presenta, compare sotto forma di fiocchi bianchi lungo la colonna d’acqua (0.1-3 cm) denominati per somiglianza “neve marina”; nei mesi estivi, dopo ulteriori stadi di aggregazione, può manifestarsi una fase a “filamenti” (1-20 cm) che tendono a distribuirsi più superficialmente lungo la colonna d’acqua. Generalmente il processo di aggregazione si arresta a questo stadio, ma può anche evolvere ulteriormente con fasi a “reticolo“ e “nuvole” (di dimensioni fino a 400 cm) fino ad affiorare nelle acque superficiali durante i mesi estivi. Una parte del materiale si deposita a livello dei fondali e in genere non affiora lungo la costa; compare in superficie localmente sotto forma di chiazze e strisce che, nel corso della giornata, possono variare di dimensione e spostarsi in funzione dei venti e delle correnti. Quando vi è la predominanza di venti che spirano verso costa (ad esempio Scirocco) viene sospinto e ammassato a ridosso dei porti, delle barriere frangiflutti e in zona di balneazione. Risulta quindi difficile dare un quadro spaziale del fenomeno e prevederne spostamenti ed evoluzione.

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