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Si giocò al casinò 9 milioni dei clienti, al processo anche Meluzzi per spiegare che mostro è la ludopatia

Ci sarà anche un volto noto della tv nelle prossime udienze del processo che vede imputato Silvio Vannini, 65 anni, l'ex broker di San Piero in Bagno accusato di essersi giocato al casinò oltre nove milioni di euro

Ci sarà anche un volto noto della tv nelle prossime udienze del processo che vede imputato Silvio Vannini, 65 anni, l'ex broker di San Piero in Bagno accusato di essersi giocato al casinò oltre nove milioni di euro che parenti, amici e clienti gli avevano consegnato allettati da interessi molto invitanti. Il processo durerà, con diverse udienze, nei prossimi mesi. In una di queste è stato chiamato a comparire anche il noto psichiatra e "volto televisivo" Alessandro Meluzzi, che è anche consulente tecnico della difesa di Vannini in questo processo.

Tutto nascque quattro anni fa, quando Vannini inviò ai suoi ignari clienti che i loro soldi non esistevano più e che stava andando "a costituirsi" (più esattamente, ad autodenunciarsi) alla Guardia di Finanza. La sua confessione, il 15 marzo 2015 diede il via ad una complessa indagine, volta essenzialmente a verificare con elementi fattuali quanto Vannini ha raccontato, assumdosene la responsabilità. Martedì nell'udienza al Tribunale di Forlì , davanti al giudice monocratico Marcello Nicolò,  hanno sfilato molti testimoni, tutti clienti raggirati dall'ex broker, difeso dall'avvocato Giordano Anconelli. Ricordi dolorosi per i truffati, che hanno sottolineato come Vannini, non presente in aula, presentasse dei rendiconti falsi per occultare gli ammanchi. Di fronte alle domande del pubblico ministero Massimo Maggiori è emerso dalle testimonianze che c'era un forte legame fiduciario con i clienti, confermato anche dalle modalità con cui il denaro veniva affidato a Vannini. Solo alcuni dei clienti truffati sono riusciti a recuperare una parte dei soldi.

Vannini era considerato un "mago" della Finanza ed era molto abile a farsi consegnare il denaro anche dai parenti, tra i truffati ad esempio è emerso ci fosse anche il fidanzato di sua figlia. I soldi venivano consegnati in contanti o con assegni da intestare a una finanziaria (diceva lui) ma in realtà era la società che gestisce il casinò di Venezia. 

Il gioco d'azzardo era il "mostro" che lo aveva divorato, e con lui tutte le somme che gli sono state messe a disposizione per investimenti. Meluzzi, qualificato esperto di ludopatia, è stato chiamato a processo per spiegare i meccanismi della dipendenza dal gioco d'azzardo, in tutto paragonabile - è la tesi della difesa - al giogo della droga. Basti solo pensare che il Casinò di Venezia, nell'ultimo anno prima della confessione, ha registrato 145 accessi di Vannini, quasi uno ogni due giorni. Lo stesso Vannini avrebbe chiesto al Casinò veneziano di impedirgli l'accesso, e una volta ottenuto il divieto di accesso, ha richiesto l'ammissione alle sale da gioco, avendo nel frattempo reperito nuova liquidità. E' qui che sarebbero spariti oltre 9 milioni di euro non suoi.

Oggi Vannini vive in una struttura protetta che lo tiene lontano dal suo vizio. In passato ha fatto molto scalpore uno spot per un evento di beneficienza in cui il broker compariva ballando e cantandoLa difesa dell'ex broker punta a dimostrare che la condotta di Vannini è stata determinata dalla sua ludopatia, già in passato la tesi difensiva aveva chiamato in causa il casinò di Venezia, che non avrebbe fermato in alcun modo le folli giocate di Vannini ma anzi lo avrebbe "premiato" con una tessera Vip." Ero drogato di successo – ha dichiarato in passato il broker finanziario. E quando sui 50 anni ho sentito che non reggevo più la competizione con i 30enni ho cercato qualcosa di altrettanto folle: il gioco". Nella prossima udienza, prevista per inizio luglio, saranno ascoltati altri clienti raggirati, i testimoni ammessi al processo sono 92. Nella prima udienza sono state ascoltate una quindicina di vittime. Vannini, non avendo di fatto più risorse finanziarie, ha già spiegato di non avere denaro da restituire.

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