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Sanità, nuova intesa con i sindacati dei medici di base: cosa prevede l'accordo firmato

L'obiettivo di questo accordo è quello di migliorare l'assistenza sanitaria in Emilia-Romagna, garantire un accesso costante ai livelli essenziali di servizio e rafforzare l'assistenza territoriale, valorizzando il contributo della Medicina Generale

Nuova intesa con i medici di medicina generale. Un via libera che prevede la proroga dell'accordo firmato nel luglio 2022 fra la Regione e le organizzazioni sindacali della categoria, vista la perdurante carenza di professionisti. L’obiettivo condiviso è quello di proseguire nel potenziamento di alcune misure straordinarie già individuate nel precedente accordo, per affrontare l’emergenza post pandemia. Per questo, in deroga all'Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale e in via transitoria, la Giunta regionale ha approvato lo schema di proroga dell'intesa tra l'assessorato alle Politiche per la Salute e la Fimmg (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), lo Snami (Sindacato Nazionale Autonomo dei Medici Italiani) e lo SMI (Sindacato dei Medici Italiani)

“Le misure straordinarie già messe in atto e oggi confermate e potenziate, sono essenziali per garantire che la copertura sanitaria di primo livello rimanga ininterrotta - afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Ciò include il sostegno ai medici di medicina generale nei loro sforzi per offrire cure e assistenza sempre più efficaci e capillari”. L'obiettivo di questo accordo è quello di migliorare l'assistenza sanitaria in Emilia-Romagna, garantire un accesso costante ai livelli essenziali di servizio e rafforzare l'assistenza territoriale, valorizzando il contributo della Medicina Generale. Il nuovo accordo estende il patto stabilito il 25 luglio 2022 e rimarrà valido fino al 30 giugno 2024. Se alcune criticità dovessero rimanere irrisolte, il contratto potrebbe essere ulteriormente prorogato.

I punti chiave dell’accordo

I dettagli dell'accordo sono gli stessi di quello precedente e si concentrano sulla limitazione del numero di persone che un medico di base può assistere come pazienti. Durante i primi due anni, i medici di base potranno avere 1.500 pazienti e, al terzo anno di convenzionamento, questo limite potrà essere innalzato, verificate determinate condizioni di carenza, a 1.800 assistiti, con una specifica incentivazione di tipo economico. Gli iscritti ai corsi specialistici di medicina generale potranno svolgere l’attività convenzionata come attività pratica del corso, finché non completeranno il computo orario mensile previsto. I giovani medici inizialmente avranno a disposizione fino a un massimo di 1.000 pazienti durante il primo anno, che potranno diventare 1.200 dal secondo anno, con la possibilità su base volontaria di arrivare fino a1.500.

I medici corsisti riceveranno l'assistenza di un tutor medico esperto del settore.  A fronte di specifici impegni da parte dei medici di base ad aumentare l’orario di impiego settimanale del collaboratore di studio e del personale infermieristico, la Regione riconosce incrementi economici. La Regione, i sindacati e le Aziende sanitarie si impegnano a mantenere il tavolo permanente, già costituito ed operante, in cui affrontare e semplificare le procedure burocratiche legate all'assistenza.

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