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Lucchi "no slot" arruola il vescovo ma perde Lugaresi: "Abbiamo valori diversi"

La netta presa di posizione del sindaco di Cesena Paolo Lucchi che ha stigmatizzato l'accordo di sponsorizzazione tra la Federcalcio e la società di scommesse online Intralot ha aperto un dibattito

La netta presa di posizione del sindaco di Cesena Paolo Lucchi che ha stigmatizzato l'accordo di sponsorizzazione tra la Federcalcio e la società di scommesse online Intralot ha aperto un dibattito in città, dove non mancano le espressioni di sostegno al primo cittadino.  Il sindaco “no slot” Paolo Lucchi alcuni giorni fa ha inviato una lettera al presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, Carlo Tavecchio, per ribadire come l'amministrazione malatestiana non transige sull’impegno a contrastare il gioco d’azzardo.

Nella sua comunicazione il sindaco rimarca le devastanti conseguenze provocate dalla dipendenza al gioco d’azzardo e ricorda le numerose azioni intraprese dal Comune di Cesena per arginare il grave fenomeno. Se l'accordo di sponsorizzazione procederà – è l'ultimatum di Lucchi – Cesena ritirerà la sua candidatura per ospitare gli Europei under 21 del 2019 (avanzata con Bologna, Reggio Emilia e Udine). Una presa di posizione che non è passata inosservata in casa Figc, e che si è andata a sommarsi a molte altre proteste che hanno subissato Tavecchio dopo l'annuncio della partnership commerciale, proteste provenienti dal mondo politico e sociale.

IL DISSENSO DI LUGARESI - In città, però, c'è chi dissente dalla decisione di Lucchi. Si tratta del presidente del Cesena Calcio Giorgio Lugaresi che intervistato dal “Resto del Carlino” non ha usato mezzi termini, definendo la scelta di Lucchi “inutile e dannosa”. Lugaresi si dice sorpreso per una presa di posizione così netta e non condivisa con la società che gestisce lo stadio. Anzi, rincara la dose, spiegando che il Comune si è già preso l'impegno con la Uefa, firmando l'accordo, di mettere a disposizione lo stadio per gli Europei. La rinuncia, quindi, potrebbe sfociare in una richiesta di danni, lo stesso rischio che si è detto possa correre l'Amministrazione Comunale di Roma dopo aver bloccato la candidatura per le Olimpiadi del 2014. Non solo: secondo Lugaresi, il forfait manderebbe in fumo lavori di adeguamento dello stadio per 3,5 milioni di euro, in parte sostenuti dal Cesena Calcio, in parte finanziati dal Credito Sportivo.

Lugaresi, senza dirlo esplicitamente, fa balenare l'idea di una certa ipocrisia: “A Cesena si scommette sui cavalli, ma non per questo si chiude l'ippodromo” e ricorda che “il gioco è legale” e la società che lo gestisce opera nella piena legalità.

LA REPLICA – Da parte del sindaco Lucchi è arrivato un secco “no comment” sulle critiche di Lugaresi. Il primo cittadino parla di solo di “riferimenti valoriali diversi”, riferendosi all' “agibilità sociale” del gioco d'azzardo che se da una parte è legale, dall'altra causa la rovina di molte famiglie in cui è presente un giocatore patologico: “Lui fa il presidente del Cesena, ed io il sindaco pro-tempore, agiamo quindi in ambiti, con interlocutori e riferimenti valoriali diversi”.

IL VESCOVO – Se la principale società sportiva cittadina recrimina sulla scelta che fa allontanare il grande calcio dalla città malatestiana, non mancano interventi autorevoli a sostegno di Lucchi. L'ultimo in ordine di arrivo è il vescovo Douglas Regattieri: "Sono venuto a conoscenza della decisione dell’Amministrazione comunale di Cesena di ritirare la candidatura della Città ad ospitare la fase finale dei Campionati europei Under 21 nel 2019 se non si rompe il legame della candidatura stessa con la sponsorizzazione di Intralot, la società di scommesse sportive e di gestione di giochi d’azzardo on line. Plaudo all’iniziativa, appoggio le motivazioni che ne sostengono la validità, approvo ogni decisione istituzionale che vada nella direzione della lotta alla ludopatia e a ogni forme di gioco d’azzardo. In questa battaglia il sindaco non solo troverà in me consenso e approvazione, ma anche (nel rispetto delle diverse responsabilità e ruoli che rivestiamo a favore della nostra comunità) sincera collaborazione”.

SOSTEGNO AL SINDACO “NO SLOT” - Dalla parte di Lucchi si sono schierati in modo convinto diverse associazioni tra cui i promotori della petizione contro il gioco d’azzardo che raccolse alcuni mesi fa tremila firme su questo tema, l'associazione Mosaico, il comitato Slot-mob. Sostegno anche dagli artigiani di Cna e dal consigliere regionale Pd Lia Montalti.
 

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