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Cronaca Savignano sul Rubicone

Abusivismo, Cna: "Ma quali poverini, sono dei profittatori"

È stata un’assemblea molto partecipata, quella che si è tenuta lunedì 29 ottobre a Savignano. Vuoi per il tema dibattuto, l’abusivismo, vuoi per l’importanza dei relatori

È stata un’assemblea molto partecipata, quella che si è tenuta lunedì 29 ottobre a Savignano. Vuoi per il tema dibattuto, l’abusivismo, vuoi per l’importanza dei relatori, fra cui spiccava il Comandante della Guardia di Finanza di Cesenatico, Marco Guarino, ben 138 imprenditori hanno risposto all’invito di CNA. “Piccola impresa: il volto della concorrenza leale” questo appunto il titolo dell’Assemblea annuale della CNA Est Romagna, svoltasi in una affollatissima sala Allende.

La nutrita adesione dimostra quanto il problema sia sentito dagli imprenditori. E non solo. L’ha dimostrato la presenza di rappresentanti delle istituzioni quali il sindaco di Savignano, Elena Battistini e dell’assessore del comune di Cesenatico, Giovannino Fattori, della rappresentante di Adiconsum Forlì-Cesena, Patrizia Battistini. La CNA era rappresentata, tra gli altri, da Marco Gasperini, presidente di CNA Cesenatico, da Piergiorgio Matassoni, responsabile di CNA Est Romagna, oltre che da Franco Napolitano, direttore generale di CNA Forlì-Cesena. Un dato è certo: l’abusivismo è un fenomeno radicato in tutti i settori e non può più essere considerato una deviazione marginale del sistema produttivo. Tanto che fa perdere il 40% del fatturato alle imprese del distretto del Rubicone Costa. È necessario, quindi, dedicare alla questione un approccio diverso rispetto alla superficialità e alla tolleranza mostrate in passato. Non si tratta più del povero disgraziato che tira a campare, siamo di fronte ad una struttura radicata e forte.

Se questo è il quadro generale – hanno concordato i presenti - dobbiamo proporre soluzioni nuove e diverse. In primo luogo, e qui entriamo nel campo del “che fare”, la battaglia non deve essere solo il problema degli imprenditori ma la lotta della società civile contro la deriva verso l’illegalità. È poi necessario mettere l’ente locale al centro del progetto di contenimento e di aggressione del fenomeno. Vale a dire: sia il Comune, anch’esso a partecipare  e coordinare le varie forze al fine di determinare le azioni intraprendere.

Fondamentale è poi l’educazione del consumatore. Ci sarà sempre offerta di prodotti e servizi abusivi, fino a quando ci sarà una domanda del prodotto. I consumatori possono fare la differenza orientando, con le loro scelte, i comportamenti dei produttori di beni e servizi. Quindi una sorta di nuovo patto di legalità. Non è vero che non possiamo fare nulla. Certamente le misure che si possono prendere sono impegnative e dispendiose ma qualcosa può essere fatto. Senza perdere altro prezioso tempo.

Più nello specifico, CNA propone agli enti locali di costituire tavoli di confronto permanente che coinvolgano associazioni imprenditoriali, associazione dei consumatori e organi di vigilanza. Questi tavoli avranno il compito di raccogliere le segnalazioni ed inviare i casi più eclatanti all’Ufficio delle Entrate per le verifiche necessarie (spesometro, redditometro). È necessario, più che mai, un ridestarsi delle coscienze civili che possa evitare un pericoloso scivolamento dell’economia regolare verso il sommerso. Possiamo e dobbiamo fare qualcosa per debellare questa piaga, per non lasciare ai nostri figli una società dove l’unica regola che conta è che non c’è nessuna regola.

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