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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Gli abusi sessuali subiti riaffiorano con la crisi di pianto in classe, nella prossima udienza parola all'imputato

Ricordi dolorosi riaffiorati quasi dieci anni dopo i presunti abusi subito da un bambino che non aveva neanche dieci anni. Una vicenda delicata quella andata in scena martedì in tribunale, sul banco degli imputati c'è un sessantenne cesenate

Ricordi dolorosi riaffiorati quasi dieci anni dopo i presunti abusi subito da un bambino che non aveva neanche dieci anni. Una vicenda sicuramente delicata quella andata in scena martedì in tribunale a Forlì, sul banco degli imputati c'è un sessantenne cesenate accusato di aver costretto un minore a subire atti sessuali. Il ragazzo oggi è maggiorenne ed è assistito legalmente dall'avvocato Luca Arginelli, i fatti risalgono al 2011 e al 2012. Una perizia fatta sul ragazzo quando aveva 17 anni e mezzo avrebbe comunque ritenuto attendibile la vittima che ha raccontato agli inquirenti il suo calvario.

Riavvolgendo il filo del dolore, tutto è partito da un pianto irrefrenabile sui banchi di scuola, una crisi di panico che il ragazzo ebbe diversi anni dopo le presunte violenze. Ad una maestra non sembrò una semplice crisi di un adolescente che nel frattempo aveva perso entrambi i genitori. Fu avvertita la preside e la presunta vittima fu portata in un contesto più riservato dove raccontò i fatti. In questo momento scattarono le indagini dei Carabinieri che iniziarono ad investigare per capire cosa sarebbe accaduto quando l'allora bambino veniva lasciato dalla madre (per motivi di lavoro) al 60enne e a sua moglie, estranea ai fatti. La casa in cui il bambino viveva con la mamma era poco distante da quella del sessantenne sul banco degli imputati.

Per l'uomo un precedente per atti osceni

Nell'udienza di martedì ha sfilato sul banco dei testimoni la maestra che raccolse lo sfogo del ragazzo che veniva lasciato al sessantenne e sua moglie perché la mamma era impegnata col lavoro, il papà era già morto. Secondo la tesi della difesa delle parti civili sarebbe emersa una certa corrispondenza tra quanto il ragazzo dichiarò ai Carabinieri e quanto effettivamente riscontrato dagli inquirenti. La cornice di una attrezzaia in cui sarebbero avvenuti gli abusi, citati dal giovane anche i dvd pornografici (ma non di contenuto pedofilo) poi rinvenuti nella abitazione dell'uomo che avrebbe un precedente datato anni '90 per atti osceni.

Ovviamente diversa la posizione della difesa dell'imputato che è rappresentato dall'avvocato Raffaele Pacifico. E' andato in scena solo il primo atto di una vicenda che sarebbe ancora tutta da dimostrare e riscontrare, a partire dal fatto che le accuse del ragazzo sono emerse quasi dieci anni dopo i fatti. Prima della crisi di pianto in classe, nonostante il giovane fosse seguito da professionisti, non erano mai emersi i campanelli d'allarme di questa vicenda. I riscontri investigativi sarebbero solo elementi di contorno per la difesa dell'uomo, pronta a sentire una decina di testimoni. Il 60enne si proclama innocente, dovrebbe essere sentito nella prossima udienza del 20 giugno, e secondo la difesa è tutto da dimostrare anche il fatto che il bambino venisse lasciato a lui e alla moglie. Molta enfasi ha suscitato anche il rinvenimento di dvd pornografici in casa, ma che non sono di contenuto pedofilo, viene rilevato, circostanza quindi tutto sommato diffusa e non anomala tra la popolazione maschile.

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