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Cronaca

Qualità della vita 2021, Forlì-Cesena perde 8 posizioni in classifica. Provincia bocciata in 'sicurezza sociale'

Il dato che balza all'occhio è che la provincia di Forlì-Cesena perde terreno in classifica, scivola infatti dal 29esimo posto del 2020 al 37esimo del 2021

Parma è la città italiana dove si vive meglio, Crotone quella in cui si vive peggio. Questo è quanto emerge dalla consueta classifica sulla qualità della vita, stilata per il 2021 da ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla 23esima edizione.  Una classifica che ovviamente tiene conto anche di come le città hanno reagito all'emergenza Covid.

Il dato che balza all'occhio è che la provincia di Forlì-Cesena perde terreno in classifica, scivola infatti dal 29esimo posto del 2020 al 37esimo del 2021, su 107 province italiane. La provincia romagnola dove si vive meglio è Ravenna (29esima), Rimini è invece attardata al 61esimo posto. Gli indicatori di benessere su cui si basa la ricerca sono svariati: affari e lavoro, ambiente, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza e reati, sistema salute e tempo libero. Nel dettaglio Forlì-Cesena va male in sicurezza sociale (scivola dal 32esimo al 106esimo posto, penultima). Provincia promossa in affari e lavoro (15esima) ma anche ambiente (21esima) ed istruzione e formazione (22esima). Nel settore reati e sicurezza tra le province italiane Forlì-Cesena è 68esima, sistema salute (57esima), reddito e ricchezza (46esima) popolazione (39esima), tempo libero (25esima). Tra le sottocategorie nell'ambito affari e lavoro Forlì-Cesena è quarta per tasso di occupazione, 15esima per tasso di disoccupazione, nel settore ambiente è 71esima per la raccolta dei rifiuti urbani, 26esima per densità di piste ciclabili nei capoluoghi.

Le grandi città del Nord scalano la classifica della qualità della vita 2021. Non a caso al primo posto si posiziona Parma, che guadagna ben 39 posizioni rispetto allo scorso anno. Un importante balzo in avanti lo fanno anche Torino, Milano, Trieste, Bologna e Firenze. Al contrario le realtà più piccole, in particolare quelle del Sud, sembrano quest’anno scivolare lungo un piano molto inclinato. Tra le grandi città male Roma che è solo al 54esimo posto.

La qualità della vita viene definita "buona" o "accettabile" in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

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