Mercato, agricoltori sul piede di guerra: "Mascherina all'aperto e via il parcheggio, così chiudiamo"
Già due ambulanti hanno deciso di non presentarsi più e altri stanno pensando pensando di farlo. In difficoltà il mercatino degli agricoltori sul lungosavio
Il mercatino degli agricoltori sul lungosavio del mercoledì e del sabato è sempre più in difficoltà. Già prima del Covid non scoppiava di salute, ora che hanno messo transenne e corde per differenziare l'entrata e l'uscita e, soprattutto, per evitare che un'auto si fermi anche solo per 3 minuti, ovvero il tempo di acquistare verdura e pane, è ancora più malmesso, tanto che già due ambulanti hanno deciso di non presentarsi più e altri lo stanno pensando.
A lamentarsi sui Social con tanto di video e commenti è Marcello Pieri, agricoltore e musicista di fama nazionale. Un altro problema che, secondo Pieri, non invoglia le persone ad andare a fare spesa al mercatino, è l'obbligo di dover indossare la mascherina. Mascherina anche all'aperto? "Sì, all’ingresso del mercato te la fanno indossare obbligatoriamente e ci sono i volontari dell'Auser che sorvegliano" scrivono sui Social". Ma non solo. "Hanno tolto quel minimo di parcheggio che c'era, nessun servizio igienico - si lamenta Marcello Pieri in un video postato sulla sua pagina facebook - per l'appunto c'è l'obbligo di mascherina all'aperto, ingressi e uscite obbligate e, per questo motivo, gli anziani che venivano a fare acquisti, ora sono costretti a fare 500 metri per uscire camminando in mezzo alla carreggiata. I clienti, praticamente, rischiano la vita ogni volta che vengono a fare acquisti. E' una follia totale. Questo è come hanno ridotto il mercato degli agricoltori. Due standisti hanno già abbandonato, fra poco abbandonerò anch'io. Grazie sindaco. Viva l'Italia".
"In più, come detto - continua Pieri - mancano totalmente i servizi igienici, e un territorio agricolo come cesena meriterebbe uno spazio adeguato, con parcheggio, casine di legno fisse ,per valorizzare al meglio i prodotti e il lavoro durissimo degli agricoltori, quest'anno falcidiati dal gelo nella notte del 23 marzo con perdita del 95 % della frutta".
Speriamo che qualcuno raccolga il grido di aiuto da parte degli agricoltori locali, preziosi punti di riferimento per la valorizzazione dei prodotti del nostro territorio.